venerdì 29 ottobre 2010

APATIA: CURALA CON WILD ROSE

WILD ROSE è l'Essenza Floreale ricavata dal fiore della ROSA CANINA con il metodo originale della bollitura scoperto dal dr. Bach.


WILD ROSE fa parte dei 19 rimedi che curano le emozioni derivanti da ESPERIENZE di vita negative.


Non è uno stato caratteriale, infatti non si nasce apatici, senza energie, rassegnati e annoiati; ma lo si può diventare a seconda delle circostanze che abbiamo vissuto.
Ad esempio, un neonato che piange per richiamare l'attenzione e che viene ignorato ripetutamente può sviluppare uno stato di rinuncia che applicherà in seguito anche ad altre circostanze nella vita.


La ROSA CANINA, la pianta dalla quale viene ricavata WILD ROSE




La persona in stato "WILD ROSE" negativo è amorfa, spenta come una pianta in inverno; fatica a vedere un'esistenza diversa da quella che sta vivendo perciò si lascia vivere senza utilizzare l'energia che possiede, ma che si sta spegnendo man mano dentro di sé.


Secondo la Scheffer, "WILD ROSE è un rimedio a lungo termine"; viene consigliato cioè per diversi mesi se si desidera curare con successo un'apatia prolungata.


Tuttavia "si è rivelato di aiuto anche nel caso di stati di passeggera mancanza di energia".
L'arrivo dell'inverno è per molti di noi motivo di pigrizia e di ritiro nelle proprie case: WILD ROSE agisce con grande efficacia anche nei casi di stanchezza da cambio stagionale.







Ho sentito personalmente la voce di una ragazza alzare il tono dopo aver assunto l'Essenza della ROSA CANINA per un mese.

Il rimedio dona un nuovo interesse per la vita, libertà e gioia nell'affrontare la quotidianità.
Noi ABBIAMO DIRITTO A TUTTO CIO' CHE DESIDERIAMO.


APHATY: HEAL WITH WILD ROSE

WILD ROSE Flower Essence is derived from the flowers of wild rose with the original method of boiling discovered by dr. Bach.

WILD ROSE is one of 19 remedies that treat the emotions resulting from negative life experiences.





It is not a character, in fact we don't born listless, without energy, resigned and bored; we can become, however, depending on the circumstances we have experienced. 
For example, a baby crying to attract attention and who is repeatedly ignored can develop a state of surrender that he will apply even after the other circumstances in life.

The person in "WILD ROSE" negative state is amorphous, off like a plant in the winter; he hard to see a different existence from that which he's living, so he can enjoy life using the energy that he ownes and is fading in himself.

According to Scheffer, "WILD ROSE is a remedy in the long term"; it is suggested for several months to successfully treat prolonged apathy. 
However, "it proved to be of help even if the passengers of lack of energy".

The arrival of winter is for many of us because of laziness and return to their homes: WILD ROSE works to great effect even in cases of fatigue seasonal change.

I personally heard the voice of a girl to RAISE THE TONE after taking the Essence for one month. 

The remedy gives a new interest, freedom and joy in daily life, because we have a right to EVERYTHING we want!


lunedì 25 ottobre 2010

L'AUTISMO CON I FIORI

Questa settimana parliamo di AUTISMO, un disordine dello sviluppo del sistema nervoso che si manifesta nei primi tre anni di vita.

La collega floriterapeuta Camilla Vidoli ha potuto aiutare due bambini colpiti da questo disagio che, grazie all'assunzione dei fiori di Bach, hanno trovato un sostegno e hanno sviluppato grandi miglioramenti nella socializzazione e nell'accettazione della realtà, con un conseguente conforto anche da parte dei genitori.
Qui di seguito ha voluto molto gentilmente raccontarci l'evoluzione dei suoi casi:

RAINMAN

"Da alcuni anni mi occupo di floriterapia, inizialmente a livello amatoriale, poi a livello professionale ed ho avuto l’onore di incrociare sul mio cammino due bambini con sindrome autistica.

Innanzitutto  va  precisato che con la parola autismo si  fa riferimento ad una serie di sintomi molto vasta e con diversi livelli di gravità; il denominatore comune è la mancanza di contatto comunicativo e relazionale con la propria realtà e di conseguenza l’incapacità di stabilire legami.

L’autismo insorge alla nascita o comunque nella maggior parte dei casi durante i primi tre anni di vita, periodo in cui il bambino, grazie alla costante relazione con la mamma riesce ad accedere alle chiavi di decodificazione della realtà; questo significa che se durante questo importantissimo periodo è indisponibile alla relazione, in futuro si troverà a vivere in una realtà che non comprende, con cui non riesce ad entrare in contatto empatico e che quindi gli provocherà molta ansia.

Il risultato dell’intervento con la floriterapia nei due casi da me seguiti, pur trattandosi di situazioni estremamente diverse fra loro, è stato positivo.

foto di www.oltrelebarriere.net


Nel caso di SARA, ho lavorato con lei da quando aveva meno di tre anni, quindi sono potuta intervenire tempestivamente sulla sua chiusura/distacco dalla realtà; questo le ha permesso di recuperare il rapporto con la madre e di conseguenza, seppur a rilento e passando attraverso periodi di forte ansia, buona parte dei codici comunicativi di base. 

Rimangono in lei alcune caratteristiche riconducibili alla patologia, però ha raggiunto un buon grado di autosufficienza anche a livello cognitivo. 
Va detto che la madre ha iniziato quasi contemporaneamente alla bambina un lavoro floriterapico su se stessa e questo ha inciso moltissimo, a mio avviso, soprattutto nel trasmettere alla bambina la certezza di non essere un peso, ma qualcuno da accompagnare con affetto nel suo percorso di crescita.

All’età di dieci anni GIORGIO ha utilizzato per diversi mesi i fiori sperimentando il loro potere. 
All’epoca parlava solo da poco più di un anno con parole chiave ed era per la maggior parte del tempo molto ansioso e ripetitivo. 

La floriterapia ha affiancato il lavoro di logopedia a livello riabilitativo lavorando sugli stati ansiosi che gli impedivano di accettare qualsiasi situazione nuova, imprevista o sconosciuta, e sulla capacità di comunicare. 

I risultati sono stati buoni: la sua capacità di rimanere sereno in situazioni sempre nuove e diverse è notevolmente aumentata e inoltre ha affinato notevolmente la capacità di esprimersi a livello verbale in maniera corretta e comprensibile. 
Nonostante nessuno dei famigliari abbia intrapreso un lavoro specifico su di sé, la famiglia è stata molto presente nel processo di recupero del ragazzino.

CLEMATIS
foto di www.floralimages.co.uk


Quali sono i fiori che in particolare hanno aiutato questi due bambini ad aprire uno spiraglio per sbirciare nella complessa e difficile realtà che li circonda, nonché ad infondere loro il coraggio di accettare di tuffarsi in essa senza troppa paura?

I fiori sono sempre stati da me scelti non in base ad un criterio sintomatico, ma osservando attentamente chi avevo davanti per capire quale era il suo peculiare modo di interpretare il mondo, quali tematiche venivano vissute in maniera distorta fino a rappresentare un ostacolo nel processo evolutivo.  

CLEMATIS ha aiutato Sara, all’inizio del percorso, a radicarsi e ad uscire dal suo bozzolo, così come CHERRY PLUM e AGRIMONY le hanno permesso di rilassarsi in tutti i casi in cui le crisi di ansia le hanno impedito di affrontare la realtà.
WHITE CHESTNUT e WALNUT le hanno permesso, sempre durante le crisi di ansia, di non soccombere alla ripetitività. 
Anche ASPEN è stato di aiuto in molti casi in cui la sua paura del mondo aveva il sopravvento.

La teoria della mente, ovvero l’incapacità di rappresentazione simbolico-teorica da parte del bambino con conseguente incapacità di essere creativo, è uno degli aspetti che più mi hanno coinvolta, anche perché la conquista della teoria della mente corrisponde alla capacità di comunicare con la realtà e contemporaneamente di comunicare se stessi nella realtà.

In sostanza è la capacità di pensarsi inseriti nel mondo reale cessando di sentirsi estranei o isolati e ciò significa risolvere la maggior parte degli aspetti disfunzionali di questa patologia.

Ho riflettuto molto su questo argomento e nella pratica mi sono resa conto che quando le problematiche più superficiali iniziano ad attenuarsi o a risolversi e il bambino inizia ad accettare il flusso di affetto che viene dalle persone che si prendono cura di lui, e magari inizia timidamente e con riserva a mostrare il proprio affetto, comincia anche a nascere la capacità di pensare e trovare soluzioni proprie.


A BEAUTIFUL MIND


Un aiuto considerevole nell’acquisizione della capacità di comunicare con la propria realtà viene data senz’altro da COSMO, un’Essenza del repertorio californiano.
Con Sara sono stati molto utili anche SCLERANTHUS, per favorire la collaborazione dei due emisferi cerebrali e non l’esclusione di uno a scapito dell’altro, ed HEATHER nei momenti in cui ha cercato disperatamente di farsi sentire nel modo a lei più noto, quello del pianto e del capriccio; ho sempre considerato questo atteggiamento un suo modo per mostrare a noi il suo sforzo di apertura. Anche se inefficace, è pur sempre un tentativo.

Con Giorgio ho utilizzato fin dall’inizio alcuni dei fiori già usati con Sara per sciogliere la paura e lo stato d’ansia; rispondeva molto bene alle vibrazioni di ASPEN, di CHERRY PLUM e di SCLERATHUS.  
Ben presto era emersa la sua modalità personale di manifestare al mondo ciò che lo spaventava e il suo rifiuto ad accettare alcune realtà era emerso mediante allergie sia di tipo cutaneo che asmatico. 

In questo caso i fiori utilizzati sono stati all’occorrenza BEECH, il fiore dell’intolleranza, CRAB APPLE, il fiore della purificazione, e la formula protettiva di fiori californiani YARROW ENVIRONMENTAL SOLUTION.  
Ristabilito un parziale equilibrio, l’altra tematica emersa con forza era stata quella del bisogno di avere un rapporto esclusivo con la madre con conseguente difficoltà ad attenuare il suo rapporto simbiotico con lei, dove è intervenuto il rimedio CHICORY, che permette di lasciare la presa.

Ho notato che alcune volte i fiori non hanno indotto un cambiamento diretto, ma hanno creato intorno a questi ragazzini le condizioni ideali affinché il cambiamento sperato potesse avvenire.

Questo meccanismo è in perfetto accordo con l’insegnamento del Dottor Bach che ci dice che le essenze floreali non dissolvono le tematiche con cui dobbiamo confrontarci senza un nostro intervento attivo, bensì ci aiutano a stare di fronte ad esse fino a quando avremo trovato dentro di noi la capacità di integrarle o meglio di “sviluppare la virtù opposta al difetto che ci affligge”."


Ringraziando Camilla Vidoli per la preziosa testimonianza, vi lascio alla visione di questo video dedicato a una persona colpita da autismo:



AUTISM WITH FLOWERS


This week we talk about AUTISM, a developmental disorder of the nervous system that manifests itself in the first three years of life. 


Mrs Camilla Vidoli, flower-therapist, was able to help two children suffering from this discomfort, through the recruitment of Bach Flowers, found support and have developed great improvements in socialization and acceptance of reality, resulting in comfort, even by parents. 
Here she took very kindly tell us about the evolution of hers cases:


"For some years I deal with flower essence therapy, initially as an amateur, then professional and I had the honor to cross my path two children with autism. 


First, it should be noted that the word autism refers to a series of symptoms are many and different levels of severity, the common denominator is the lack of contact and communicative relationship with their own reality and therefore the inability to establish ties.


Autism occurs at birth or in most cases during the first three years of life, a period in which the child due to steady relationship with his mother unable to access the keys to decoding of reality, which means that if, during that important period of the report is not available, in the future will live in a world that does not include, which fails to come into contact empathetic and that therefore cause much anxiety. 


The result of the flower therapy in the two cases I followed, although it is very different situations with each other, was positive.


In the case of SARAH, I worked with her since she was less than three years, so I could act quickly on its folding/detachment from reality, and this has enabled it to recover the relationship with his mother and therefore, albeit at a slow pace and passing through periods of high anxiety, most of the common code base. 


Remain in her features attributable to the disease, but has achieved a good degree of self-sufficiency even at the cognitive level. 
It must be said that the mother began almost simultaneously with the girl a job flowertherapy on itself and this has affected a lot, in my opinion, especially in transmitting the child safely without being a burden, but someone to accompany her with affection in the path of growth.

At the age of ten years GEORGE has used the flowers for several months experimenting with their power.
At the time he spoke only a little over a year with keywords and he was for most of the time very anxious and repetitive. 

Flower therapy has added the work of speech therapists working in rehabilitation on anxiety that prevented him from accepting any new situation, unforeseen or unknown, and the ability to communicate.

The results were good: his ability to remain calm in situations that are always new and different is greatly increased and also has improved significantly the ability to express himself verbally in a proper and understandable. 
Though none of the family has taken on a specific self job, they has been very present in the recovery process of the boy.

What are the flowers have helped these children to open a window to peek into the complex and difficult world around them, and to give them the courage to agree to jump into it without too much fear? 

The flowers have always been to me not selected on the basis of a symptomatic criterion, but closely watching to see what person I had before who was his peculiar way of interpreting the world, such issues were being experienced in a distorted way to represent an obstacle in the evolutionary process.

CLEMATIS helped Sarah, at the beginning of the path, and to root out of its cocoon, as CHERRY PLUM and AGRIMONY allowed her to relax in all cases in which the crisis of anxiety for the failure to face reality. 
WHITE CHESTNUT and Walnut have allowed, at all times during the crises of anxiety, of not succumbing to repetition. 
ASPEN also has assisted in many cases in which her fear of the world had the upper hand.

The theory of mind, or the inability of theoretical-symbolic representation of the child leading to inability to be creative, is one of the things that I was more involved, especially since the conquest of the theory of mind is the capacity to communicate with the reality and simultaneously inform themselves in reality. 

Basically, it included the ability to think in the real world by ceasing to feel alien or isolated, which means the answer to the most dysfunctional aspects of this disease.

I've been thinking a lot about this issue and in practice I realized that when the more superficial problems begin to fade or resolved and the child begins to accept the flow of love that comes from people who take care of him, and maybe start shyly and subject to show his affection, he also begins to rise to the ability to think and find their own solutions.

Considerable help in the acquisition of the ability to communicate with its reality of course is given by COSMO, Essence of repertoire Californian. 
With Sarah were very helpful also SCLERANTHUS, to foster cooperation between the two hemispheres of the brain and not the exclusion of one at the expense of others, and HEATHER at times when she tried desperately to be heard as her more famous, that of weeping and whim, and I have always considered this attitude is a way to show us his effort opening. 
Even if ineffective, it is still an attempt.

With George from the beginning I used some of the flowers with Sarah already used to dissolve the state of fear and anxiety respond well to the vibrations of ASPEN, CHERRY PLUM and SCLERATHUS. 
Very soon he showed his personal mode of show the world what frightened him and his refusal to accept certain realities had emerged by allergies and asthma that skin type.

In this case the flowers were used as appropriate BEECH, the flower of intolerance, CRAB APPLE, the flower of purification and protective formula of California YARROW ENVIRONMENTAL SOLUTION. 

Restored a partial equilibrium, another theme emerged strongly was that of the need to have an exclusive relationship with the mother resulting in difficulty in reducing its symbiotic relationship with her, where the remedy has acted CHICORY, which allows you to let go.

I noticed that sometimes the flowers have not had a direct change, but these kids have created around the ideal conditions that could be hoped for change

This mechanism is in perfect accord with the teachings of Dr. Bach, who tells us that the essence floral not dissolve the issues that confront us without our active intervention, but rather help us to confront them until we find within ourselves the ability to integrate, or better "to develop the virtue opposite to the defect that afflicts us".

venerdì 15 ottobre 2010

MAL DI SCHIENA: LA GUARIGIONE CON I FIORI

Questa settimana vi presento il caso di Alessandra, una persona speciale che si è affidata alle Essenze Floreali e ha guarito un mal di schiena che durava da 20 anni in soli 2 mesi di trattamento con i fiori.


Ho avuto l'onore di accompagnarla in questo percorso e di consigliarle i rimedi che potevano aiutarla, ed ecco la sua testimonianza.
L'augurio è che questa esperienza possa essere di esempio a molte altre persone che soffrono di questo e altri disagi; questa è una delle innumerevoli prove che confermano l'ORIGINE PSICO-EMOZIONALE DEI NOSTRI MALESSERI.





"Mi chiamo Alessandra, ho 31 anni e soffro di mal di schiena da molto tempo ormai.
Ho cominciato ad aver i primi problemi alle elementari, quando mi hanno trovato una brutta scogliosi che mi ha obbligata a portare il corsetto per diversi anni, fino ad arrivare ad oggi dove dalla semplice dolenza assodata per “normale” si è trasformata in una problematica troppo spesso invalidante.

Il mal di schiena mi ha sempre dato delle avvisaglie, ma per mancanza di voglia o per cultura (stare troppo seduti per lavoro, sforzi eccessivi, aumento dello stress) non ho mai preso tali segnali con la dovuta considerazione; oltretutto ho sempre pensato che fosse dovuto alla scogliosi e quindi allo sviluppo asimmetrico della muscolatura, per la quale ho sempre continuato a fare sport, sia correttivo che agonistico.




Nel 2008 ho avuto un brutto incidente e da quel momento il male si è acuito notevolmente costringendomi, spesso e volentieri, a rinunciare a molte situazioni di vita quotidiana. 
Credo di non raccontare nulla di nuovo a chi soffre di dolori alla schiena dicendo che dopo un po’ di tempo seduta sentivo male, che non riuscivo a stare sdraiata a lungo per cui la notte dormivo tra il poco e il nulla, che facevo fatica ad alzarmi dal letto da sola, che evitavo situazioni che mi costringevano a stare in piedi a lungo o a sollevare dei pesi (ad esempio evitavo di fare spesa da sola), che sentivo il cambio climatico tremendamente, che facevo fatica a prendere in braccio il mio nipotino… e potrei continuare così all’infinito.

Ho imparato a convivere con il male e a conoscerlo.
Conosco il modo in cui si insinuava in me e mi creava paura nel compiere alcuni movimenti, conosco il modo in cui pian piano prendeva piede e diventava insopportabile, e così mi sono creata da sola dei limiti per non avere sempre dolore e anche dei piccoli trucchetti come, vi farà ridere, starnutire appoggiata a qualcosa perché il contraccolpo dello starnuto mi faceva troppo male e ogni volta rischiavo di cadere.

Altre volte invece mi faceva sentire arrabbiata e allora lo sfidavo cercando di dimostrare a me stessa che potevo essere ancora l’Ale sportiva che faceva tutto quello che voleva e che ero più forte di lui!!! 
Puntualmente era una sfida che perdevo e che finiva con me a letto a riprendermi.

Oltretutto non assumo con piacere farmaci perché preferisco che il male segua il suo decorso per cui andava sempre tutto un po’ per le lunghe. 
All’inizio era più facile non assumere medicinali, poi, quando il male era così peggiorato, non avevo potuto farne a meno. 
Avrei dovuto vivere, come aveva detto un medico che mi aveva avuta in cura, di pane palestra e antinfiammatori!


La quercia, l'albero dal quale viene ricavato il rimedio OAK
foto di http://kyriolexy.files.wordpress.com

Bella prospettiva… È vero, non sono stata responsabile nascondendo a me stessa i sintomi sin dall’inizio; in seguito il problema era un po’ più complicato da risolvere e forse non aveva risoluzione totale se non che far peggiorare il tutto.

Con il tempo il male si era trasformato in un’OPPORTUNITA', in un compagno di viaggio con cui parlare e confrontarmi, attraverso il quale comprendere i miei limiti sia fisici che emotivi. 
Già, ho scoperto con grande stupore che la mia schiena non è altro che il mio specchio. 
È una mia fotografia interna e a seconda delle mie emozioni, dei miei pensieri, delle mie azioni si trasforma e assume delle posizioni di risposta.
Se sono felice, sorridente, serena, coerente con me stessa e con la mia volontà reagisce in un modo; se sono arrabbiata, frustrata, triste, se sto agendo contro volontà e contro il mio essere, si irrigidisce e mi porta a fermarmi.

Mi costringe a soffermarmi, a pensare a quello che sto facendo e a dove sto andando. All’inizio, quando provavo male, mi arrabbiavo perché dovevo rinunciare a qualcosa.
Mai mi ero soffermata a pensare che invece poteva essere il mio corpo a parlarmi e a dirmi “Ale, ascoltami, fermati un attimo, pensa a quello che sta succedendo, soffermati, rifletti. Non vorrei farti male, ma se non mi faccio sentire così non mi ascolti…”. 

Ecco cosa mi diceva ogni volta la mia schiena quando mi dava uno scossone: era come una mamma, un papà o un amico che mi afferrava all’improvviso per un braccio e mi consigliava di contare fino a 10 prima di proseguire. 
Proseguire non solo in senso fisico, ma anche e soprattutto a livello più profondo.


foto di http://files.splinder.com

Ascoltandomi ho scoperto tante cose.
Ho scoperto che il mio bisogno di controllo su tutto, da cui l’eccessiva organizzazione e RIGIDITA', erano tra le cause principali del male… Il pianificare tutto mi faceva sentire meglio, ma appena saltava un programma per qualsiasi motivo, mi irrigidivo sia fisicamente che mentalmente, e questo si ripercuoteva sulla schiena.

Ho scoperto che il mio BISOGNO DI ORDINE derivava da un senso di confusione nella mia vita: una continua ricerca di me stessa che mi ha fatto girare e fare tantissime esperienze bellissime, ma allo stesso tempo mi procurava una sensazione di disordine e di non appartenenza. 
Mi sentivo spersa e mi sembrava che mi mancassero le sicurezze di base: una famiglia (sono uscita di casa presto e ho un rapporto un po’ conflittuale con mia mamma), una casa (ne ho girate un po’), un lavoro (ce l’ho ma in realtà non ho mai cominciato a fare ciò che davvero avrei voluto).

Ho scoperto che il VOLER SOLLEVARE LE PERSONE CARE DAI LORO PROBLEMI non aiutava loro e sovraccaricava me di pesi che non potevo risolvere e che mi portavo appresso come uno zainetto in più. 

Ho scoperto che può esistere qualcuno che la pensa diversamente da me e che dovevo essere più TOLLERANTE e meno intransigente. 

Ho scoperto che potevo volermi più bene, che anche a me è CONCESSO DI SBAGLIARE e non per questo dovevo sentirmi un fallimento o non all’altezza della situazione. 
E potrei andare avanti all’infinito…


foto di http://upload.wikimedia.org

Il corpo umano è una macchina perfetta che abbiamo smesso di ascoltare. 
Ogni sintomo è un segnale per invitarci a riflettere. Purtroppo siamo diventati sordi e alle volte non prestiamo attenzione a quello che ci viene sussurrato dal corpo, purtroppo lo ascoltiamo solo quando ci urla di fermarci attraverso il percorso di una malattia.

Ognuna delle situazioni emotive descritte sopra corrisponde ad una localizzazione precisa del male lungo la mia colonna, e ad un ben definito modo di manifestarsi, sia come intensità sia come sviluppo del dolore.

L’ascolto dei segnali del mio corpo è stato un “volo” in avanti nel percorso di miglioramento del mio dolore fisico. 
La medicina allopatica mi è stata di grande aiuto nella risoluzione del problema invalidante e fortemente doloroso nel momento stesso in cui si presentava, ma l’ascoltarmi e il comprendermi attraverso la mia fotografia interna è stata una luce improvvisa e fonte di serenità incredibile.

Grazie alla Medicina Ayurvedica, alla quale mi sono avvicinata anni fa, e ai Fiori di Bach dopo, ho avuto accesso a una dimensione più profonda di me stessa e a una chiave di volta verso il mio mal di schiena.

Attraverso l’assunzione dei Fiori, scelti sulla base dei miei tratti caratteriali dominanti e più influenzanti il male, il dolore si è trasformato.
Si è trasformato nel corso del trattamento assumendo dimensioni nuove, sia in termini di localizzazione, di intensità, di evoluzione.  

È stato soprattutto interessante osservare il cambiamento e accettarlo così come giungeva a me, mettendolo in relazione con i miei aspetti caratteriali.
Tutto ciò mi ha permesso di alleviare notevolmente il dolore e allo stesso tempo di lavorare serenamente su me stessa.


L'Essenza Floreale VERVAIN
foto di http://www.globalherbalsupplies.com

Mi è bastato assumere per due mesi i rimedi floreali di OAK, indicato per riequilibrare un esagerato senso del dovere; CENTAURY, che mi ha insegnato a rendermi meno accondiscendente e ad ascoltare maggiormente i miei bisogni fisici e spirituali; CRAB APPLE, che ha spazzato via quella confusione interiore che mi spingeva a tenere sotto controllo il mio mondo esterno; PINE che mi ha aiutata ad amarmi di più, e soprattutto a perdonarmi per la mia naturale “imperfezione”.
E infine grazie a VERVAIN, il mio fiore caratteriale, che ha contribuito ad armonizzare la "paladina della giustizia" che viveva in me, un tempo pronta a ribattere e ad infiammarsi davanti a ciò che consideravo ingiusto, ora più tollerante e paziente nei confronti dei poli opposti ai miei canoni, ma pur sempre validi.

A oggi posso dire di conoscermi meglio, di volermi più bene, di concedermi il lusso di poter sbagliare senza per questo farne una tragedia, di essere grata per la moltitudine di esperienze fatte, per le corse infinite alla ricerca di me stessa, per gli imprevisti che movimentano la vita e la rendono appunto imprevedibile, per aver capito che voler bene a qualcuno non significa impedirgli di sbagliare o di soffrire, ma significa esserci e donarsi il cuore l’un l’altro.

Ho imparato ad amare me stessa, nel profondo. 
Anche il mio male, che oggi non è più un ostacolo, è un confidente, un timoniere fidato che mi indica la direzione.

Tutto questo grazie alla mia schiena, alla mia scogliosi, ai miei anni di corsetto, alle mie 5 protrusioni in fase erniaria, ai miei 3 dischi disidratati, al mio principio di spondilosi, all' Ayurveda e alle Essenze Floreali".

Cristiana e Alessandra


Un grazie particolare ad Alessandra per questa preziosa testimonianza.


BACK PAIN: THE HEALING WITH FLOWERS

This week I present you the case of Alessandra, a special person who is entrusted to Flower Essences and healed back pain that had lasted 20 years in just 2 months of treatment with the flowers.

I had the honor to accompany her in this path and to recommend remedies that could help her, and here is his testimony.
The hope is this experience could be an example to many other people who suffer from this and other inconveniences: this is one of many tests that confirm the origin psycho-emotional of our ills.

"My name is Alessandra, I'm 31 years old and suffer of back pain for a long time.
I started to have problems early in grade school, when I found a bad scoliosis, which forced me to wear the brace for several years, up to now where the simple tenderness as established for "normal" has become an issue too often disabling.

Back pain has always given me the signs, but for lack of desire or culture (stay seated for too much work, straining, increased stress) I have never taken the signs with due consideration; plus I always thought it was due to scoliosis, and then to the asymmetric development of the muscles, for which I continued to play sports, that is correct racing.

I learned to live with evil and to know him.

I know how it crept into me and created fear in doing some movements; I know how slowly take hold and became unbearable, and so I created alone limits to not have pain as well as the small tricks will make you laugh, sneeze leaning against something because of the backlash was too bad and I sneeze every time risk of falling.

At other times it made me feel angry and then I challenge of trying to prove myself that I could still be, and that I was stronger than him!
Punctuality was a challenge that I lost and that ended with me in bed to recover.

Here's what back pain told me every time my back gave me a jolt: it was like a mom, a dad or a friend who suddenly grabbed me by the arm and advised me to count to 10 before continuing.
Head not only in physical sense, but also a deeper level.

Listening myself I discovered many things.
I found that my need to control everything, from which the organization and excessive RIGIDITY, were among the main causes of evil.
The plan all made me feel better, but just jumped a program for any reason, I tightened both physically and mentally, and this was reflected on the back.

I found that my need for order stemmed from a sense of confusion in my life: a constant search of myself that made me turn and do many wonderful experiences but at the same time gave me a feeling of disorder and not belonging.
I was dispersed and I felt that I lacked the basic security, a family (I left my house soon and I have a relationship a bit conflicted with my mom) , a house (I turned a bit), work (I have it but I never actually started doing what I really wanted).

I discovered that wish to raise my loved ones from their problems did not help their weights and overloaded me that I could not solve and I carried a backpack as hereinafter more.

I discovered that there may be someone who thinks differently from me and that I be more tolerant and less intransigent.

I found that I could love me as well.
And I could go on and on...

The human body is a perfect machine that we have stopped listening.
Each symptom is a sign to invite us to reflect.
Unfortunately we have become deaf and sometimes do not pay attention to what we are being whispered by the body, unfortunately only when we listen to him screaming to stop by the location of a disease.

Listening to the signals of my body was a "fly" forward in the improvement of my physical pain.
Allopathic medicine was a big help in solving this problem very painful and debilitating in the very moment when it appeared, but listen and understand me through my photo inside was a sudden light and a source of incredible serenity.

With Ayurvedic Medicine, which I approached years ago, and Bach flower later, I had access to a more profound myself and a keystone to my back pain.


Through the recruitment of flowers, chosen on the basis of my character traits that influence most dominant evil, the pain has become.
It has become during treatment assuming new dimensions, both in terms of the location, intensity, evolution.

It was especially interesting to observe the change and accept it as came to me, by relating it to aspects of my character.
All this has allowed me to significantly alleviate the pain and at the same time to work quietly on myself.


I took for two months the flower remedies of OAK, indicated to rebalance an exaggerated sense of duty; CENTAURY, which taught me how to make them less accommodating and listen more to my physical and spiritual needs;
CRAB APPLE, which has wiped out the inner confusion that prompted me to control my outside world; PINE who helped me to love me more, and above all to forgive me for my natural imperfection.

And finally, thanks to VERVAIN, my flower character, which helped me to harmonize the "champion of justice" that lived in me, once ignited and ready to argue against what I considered to be unfair, now more tolerant and patient towards the opposite poles of my royalties, but still valid.

Now, I can say to know me better, to love me best, to allow me the luxury to make mistakes without making it a tragedy, be grateful for the multitude of experiences for the endless race to find myself, for unforeseen that move and make life just unpredictable, to have understood that to love someone not means to prevent mistakes or to suffer, but it means being there and giving himself heart to each other.

I learned to love myself deep .
Even my bad, it's no longer an obstacle, is a confidante, a trusted helmsman it shows me the direction.

All this because of my back, my scoliosis, my years of corset, my 5 protrusions at hernia, my 3-disc dehydrated, my principle of spondylosis, to Ayurveda and Flower Essences".

Special thanks to Alessandra for this valuable testimony.


martedì 12 ottobre 2010

EVENTO IMPORTANTE PER IL RICONOSCIMENTO DELLA PROFESSIONE


Tra pochi giorni, due IMPORTANTISSIMI appuntamenti politici ci aspettano a Roma, il 21 e il 22 ottobre. 

Dovremo essere presenti numerosi, per farci “vedere” dal mondo politico e chiedere con forza che le nostre richieste vengano accolte.
E’ un momento particolare, in cui dobbiamo assolutamente riprendere la nostra iniziativa politica. 
Infatti in Parlamento sono in discussione  alcuni disegni di legge che ci riguardano.

In particolare sono attualmente all’esame della X Commissione Sanità del Senato, i DISEGNI DI LEGGE SULLE MEDICINE COMPLEMENTARI, unitamente al disegno di legge sullo shiatsu e a quello sulle DBN. 
La X Commissione del Senato sta quindi decidendo del futuro della nostra PROFESSIONE!

Abbiamo allora chiesto e ottenuto dalla Presidenza del Senato, una sala per incontrare i Senatori che stanno discutendo del nostro futuro.
Così il 21 ottobre, dalle 14 alle 19 ci troveremo a Roma, in Piazza della Minerva n. 38, nella Sala Capitolare, presso il Chiostro del Convento di Santa Maria sopra la Minerva, in pieno centro accanto al Pantheon, per discutere con loro dei disegni di legge che ci riguardano.
Come sempre non ci conoscono e il numero delle nostre presenze in sala sarà fondamentale per dare forza alle nostre richieste.
Trattandosi di una sala del Senato per entrare dovremo avere un documento di identità e gli uomini dovranno essere obbligatoriamente in giacca e cravatta. Saranno presenti tutte le sigle associative dello Shiatsu e della IAS.

Abbiamo organizzato questo evento il 21 ottobre, perché il Colap sta organizzando per 
venerdì 22 ottobre a Roma, un grande evento mediatico dal titolo “COMPETE.R.E Competenze Riconosciute nell’Economia”. 
A far da cornice a questa grande manifestazione, dedicata ai professionisti non regolamentati e a tutte le associazioni di appartenenza, sarà la prestigiosa Villa Miani.L’evento sarà l’occasione per dare grande visibilità alle professioni associative, evidenziandone il ruolo sociale, rinnovando gli entusiasmi e la coesione degli associati.

L’iniziativa sarà un momento importante per dare un segnale forte della nostra professionalità al mondo politico e alla società civile, obiettivi questi che il CoLAP si prefigge di raggiungere con il supporto e la viva partecipazione del più alto numero di associazioni aderenti.
Il Rif e la IAS, insieme, avranno un intero spazio a loro dedicato all’interno della sala Bellevue, la più bella della villa, che dovremo riempire con la nostra presenza, un vero e proprio spazio espositivo.

Il convegno politico, moderato dalla giornalista del TG1 Marina Nalesso, sarà il cuore pulsante dell'evento e vedrà la partecipazione di esponenti del governo e dell’opposizione, rappresentanti sindacali ed esperti del settore. 

Con la collaborazione di autori televisivi si sta progettando un format di discussione che con dinamicità ed interattività consentirà di affrontare temi che coinvolgono direttamente i professionisti associativi (la formazione, l’innovazione, la tutela del cliente, il rapporto con le professioni ordinistiche, etc.).

VENITE NUMEROSI!!!


mercoledì 6 ottobre 2010

IL "TREMENDO" CHICORY

I Chicory sono tremendi.
Per chi parla la lingua floriterapica, un “Chicory” è colui che rappresenta le caratteristiche, positive e negative, dell’Essenza Floreale sopra citata.
Che non è quel fiore giallo che spunta in primavera nei nostri prati che poi si trasforma in soffione con cui i bambini, e qualche adulto, si divertono.
Il rimedio di Chicory è ricavato da quella simil margherita color lilla-azzurro che cresce ai bordi dei campi.


foto scaricata dal sito www.cirrusimage.com

Ma dicevamo, i Chicory sono tremendi.
Sì, chi ha a che fare con un personaggio tipico, sa cosa voglio dire.
Quando Bach scoprì le proprietà curative di questo fiore doveva avere a che fare con un conoscente... molto Chicory!

Doveva avere accanto a sé un amico o un famigliare che gli voleva molto bene, e che proprio per questo amava correggerlo continuamente.
Che desiderava ardentemente prendersi cura di lui, proporgli esperienze positive (a parer suo!) e qualche volta fargli notare dove sbagliava, così che il buon dottore potesse correggersi.
Voleva condividere tutto con lui, scambiare opinioni, mangiare insieme. 

Bach, dal canto suo, non doveva trasgredire queste condizioni.
Nonostante l’amicizia che ogni giorno gli dimostrava, se avesse voluto prendersi del tempo per riflettere in solitudine, fare una passeggiata senza di lui, o se avesse dovuto tardare una risposta a una lettera per motivi di lavoro, Chicory l’avrebbe subito ripreso.
Avrebbe immediatamente pensato che a Bach non interessava più la sua amicizia, che non prestava abbastanza attenzione ai loro argomenti, che l’avrebbe messo da parte, o peggio, lasciato solo.

Proprio così. Perciò, per non sentirsi trascurato, Chicory ammonisce, fa notare che lo si lascia da parte, sollecita risposte e incontri, arriva ad auto commiserarsi, fino a far sentire in colpa l’altro.



Chicory è generoso, ma quando fa un regalo, dice al ricevente come deve utilizzarlo oppure dove deve posizionarlo in casa. 
C'è sempre una forma di costrizione, un "attrito energetico" che esercita sull'altro.

foto di aussiegal


“Io ti voglio bene, perciò non dimenticare di venire a trovarmi tutte le domeniche”.
...Tipica affermazione Chicory.
Così, ecco Bach che ogni domenica cerca di trovare del tempo per far visita all’amico che altrimenti si sentirebbe escluso, e lui in pena per avergli causato sofferenza, nonostante volesse passare diversamente il suo tempo, e magari gli procurasse maggior piacere andarlo a trovare durante la settimana.

Questo fino al momento in cui, passeggiando nella campagna gallese, il padre della floriterapia scoprì la bellissima CICORIA SELVATICA e decise di sperimentarne l’Essenza.
Capì, in seguito, che quel rimedio poteva aiutare il suo amico, che si sentiva solo e pieno di acciacchi, a ritrovare due virtù fondamentali: l’AMORE e la LIBERTA’.

Un Chicory dimostra il suo interesse in modo POSSESSIVO: non lascia spazio alle dinamiche dell’altra persona e così facendo la soffoca.
E’ un amore basato sul ricatto morale, una forma molto sottile di COSTRIZIONE.
Chi ha vicino un Chicory si sente in qualche modo costretto a prendersi cura di lui, a chiamarlo, a fargli visita, e con il passare del tempo questo diventa un dovere più che un piacere.


L’Essenza Floreale in questione permette di lasciar andare l’altra persona.
C’è un aforisma che dice: “Se ami qualcuno lascialo libero, solo se torna da te è veramente tuo”.
Questa è la lezione che insegna il fiore, la virtù che un Chicory già possiede, ma che per alcune ragioni ha nascosto, e che il rimedio floreale aiuta a sviluppare.


http://guainvista.ilcannocchiale.it


In stato armonizzato la personalità "cicoria" è premurosa, amabile, attenta ai bisogni dei propri cari senza aspettarsi nulla in cambio; 
insomma, l’archetipo della “MADRE UNIVERSALE”.


THE "TERRIBLE" CHICORY


The Chicory are tremendous. 
For those who speak the flowertherapy language, a "Chicory" is a person who represents the characteristics, both positive and negative, of the Floral Essence cited above.  
The remedy is derived from the Chicory like lilac-blue daisy that grows on the edges of fields.


But we said, the Chicory are tremendous! 
Yes, who has to do with a typical character, know what I mean. 
When Bach discovered the healing properties of this flower would have to deal with a friend ... much Chicory! 


He have been a friend that loved him very much, and loved to fix, too...!
He longed to take care of him, offer him positive experiences (in his opinion), and sometimes pointing out where wrong, so that the good doctor could correct himself. 
He wanted to share everything with him, exchanging views, eat together.


Bach, for its part, must not violate these conditions. 
Despite the friendship that he proved him every day, if he wanted to take time to reflect in solitude, take a walk without him, or if he had delayed a response to a letter for work, Chicory would immediately resumed. 
He immediately thought that Bach was not interested of their friendship, that he did not pay enough attention to their arguments, that he would put aside, or worse, left alone.


That's right. Therefore, to not feel neglected, Chicory warns, points out that it is left aside, answers calls and meetings, became self pity, to make the other feel guilty. 


Chicory is generous, but when he does a gift, he tells the recipient how to use it or where to place it in the house. 
There is always a form of coercion, a "friction energy" that he exerts on the other person.


"I love you, so do not forget to visit me every Sunday" 
...Typical statement of Chicory. 
So, here is Bach who tries to find time to visit his friend each week, who otherwise would feel excluded and him as a punishment for having caused suffering, despite he want to spend his time otherwise, and perhaps gives him more pleasure to visit him during the week.


That until the moment when, walking through the Welsh countryside, the father of flowertherapy discovered the beautiful Wild chicory and decided to experiment the Essence. 
He understood, then, that that remedy could help his friend, he felt alone and full of ailments, to find two basic virtues: LOVE and FREEDOM.


Chicory shows his interest in a POSSESSION: he doesn't give air at the dynamics of the other person and in so doing the choking. 
It's a love based on moral blackmail, a very subtle form of constraint. 
Who have a Chicory friend or relation had to take care of him, calling him, to visit him, and over time this becomes a duty than a pleasure.


The flower essence in question allows you to let go the other person. 
There is an adage that says, "If you love someone let him free; only if it comes back to you is really yours." 
This is the lesson that teaches the flower, a power that Chicory already has, but for some reason he has hidden, and the flower remedy helps to develop.


Been harmonized, the personality "chicory" is caring, loving, caring for relatives without expecting anything in return; in short, the archetype of the "Universal Mother".