lunedì 30 luglio 2012

PSYCHIC READING? NO, THANKS! FLOWER READING...



Carissimi,
in questo periodo di assenza dal blog sono stata in ferie e ho fatto una bellissima vacanza in Canada e negli Stati Uniti.


Più precisamente, ho visitato tre meravigliose città: Toronto, Montreal e New York.
Avevo pensato, prima di partire, di fotografare delle interpretazioni floreali americane o canadesi e di presentarvele al mio ritorno con un post dedicato unicamente a queste immagini, ma dopo l'esperienza a NYC ho deciso di parlare degli abitanti della grande mela (sapete quanto amo studiare l'essere umano e i suoi atteggiamenti!).


Una pratica molto diffusa nella metropoli è la lettura del destino da parte di sensitivi e cartomanti.




A spasso per Manhattan si possono trovare molti spazi di questo tipo; ne deduco che molti newyorkesi utilizzino queste tecniche per aiutarsi con le loro questioni private.
Non ho visto, invece, alcun riferimento alla terapia floreale e vi confesso che sono rimasta molto delusa aspettandomi di trovare un paese più progredito in questo senso.


Premetto che non disdegno i sensitivi, cioè le persone che hanno una sensibilità molto sviluppata e che possiedono una connessione con un mondo parallelo; credo che ce ne siano molti e credo nelle loro straordinarie doti. Non credo però in chi si spaccia per loro (la maggioranza di chi si definisce "sensitivo") e ruba i soldi alle persone disperate che si rivolgono alla lettura del futuro nella speranza che i loro problemi si risolvano.
Non credo neppure in questo atteggiamento, ma sono convinta, e voi lo sapete bene leggendomi, che la fortuna e il destino siano un qualcosa che ci creiamo con le nostre scelte e che, quindi, possiamo cambiare e migliorare.


Dopo questa premessa, vi racconto la mia esperienza con alcune persone di New York. 
Essendo in vacanza, ho avuto a che fare principalmente con commessi e addetti ai servizi informativi, ma soggiornando in un appartamento in affitto di proprietà di una ragazza di NYC, ho conosciuto anche uno sprazzo di realtà quotidiana.


Purtroppo, la mia esperienza con queste persone non è stata granché, forse perché mi aspettavo di trovare cordialità; prima di partire, molti mi avevano raccontato di aver constatato molta gentilezza nei newyorkesi, perciò avevo delle aspettative diverse.


Quel che ho potuto notare è che parecchi baristi sono gentili perché in America il loro stipendio è basato principalmente sulle mance. 
Mi è capitato di avere a che fare con camerieri la cui mancia era inclusa nel conto e devo dire che non sono stati poi così tanto cortesi.
Per non parlare di alcuni commessi che reagiscono alle richieste dei turisti con espressioni molto seccate trattandoli con sdegno.
Anche la ragazza che ci ospitava non si è preoccupata di farci sentire a nostro agio, forse perché il conto del soggiorno era stato saldato in precedenza.


In generale, la mia impressione su New York è quella di una città assolutamente bellissima, da visitare se si ha l'occasione, ma riguardo ai suoi abitanti, non è esattamente quella che ci raccontano nei film.


Ho visto una metropoli basata sul commercio, ma troppo incentrata sulla dimensione pratica e materiale delle cose e troppo poco rivolta ai valori importanti quando invece, in Canada, ho avuto la fortuna di conoscere una persona, un uomo d'affari, che sicuramente ha doti pratiche ben sviluppate considerando il successo che ha ottenuto nella sua vita professionale, ma fondate su una serie di virtù profonde e ammirevoli che fanno di questa concretezza un'enorme qualità.
Una persona, questa, che ha dovuto affrontare una gravissima esperienza personale, ma che deve aver superato in modo molto profondo grazie ai valori che possiede, trasformando il suo dolore in una grande umanità verso chi si trova a fare i conti con la realtà che lui stesso ha vissuto.


Questo è un po' quel che manca a una città come Manhattan, ricca di bellissime cose da vedere, di ristoranti per tutti i gusti, di musei stupendi, di servizi e di comodità, ma scarsa di umanità, di gentilezza, di amore per il proprio lavoro e per il prossimo.


Sono tornata in Italia più orgogliosa del nostro popolo, nonostante tutti i nostri difetti, e convinta che a livello spirituale siamo molto più avvantaggiati; la maggior parte di noi sta evolvendo interiormente, usa sempre più spesso la medicina naturale per curarsi, quindi sa come prendersi cura di sé e, di conseguenza, è più ben disposta anche verso gli altri.


Ora, come avevo pensato, eccovi alcune immagini dalla grande mela, la parte che ho vissuto al meglio ;-)


Times Square

camini alternativi a Chelsea

le fantastiche NINFEE di Monet esposte al MoMa

vetrina del West Village

vetrina di Louis Vuitton sulla quinta strada

ristorante a Chelsea



domenica 15 luglio 2012

CHIEDO AIUTO O FACCIO DA SOLO?



Cari amici di Terapia Floreale,

questa volta vi propongo un'interessante riflessione di un collega floriterapeuta, anche lui impegnato costantemente nella divulgazione della floriterapia attraverso diversi mezzi di informazione e anche lui una persona che ama aiutare chi ha bisogno di una spinta positiva con i nostri amati fiori di Bach.
Tempo fa ha scritto una bella recensione sul mio libro "Attacchi di panico, curarli con le essenze floreali" che ha pubblicato sul suo blog. 
Questa volta è lui mio ospite.
Eccovi l'articolo che ha scritto gentilmente per noi...Buona lettura!

Nonostante siano passati anni che conosco e lavoro con i fiori di Bach spesso mi faccio questa domanda: “Nella floriterapia di Bach è essenziale il ruolo dell'esperto floriterapeuta?”

Allora mi rileggo Edward Bach, la sua storia, il suo percorso e trovo  nel suo libro “I dodici guaritori”:

“Questo sistema di cura, […] ha il potere di guarire, e la sua semplicità permette di impiegarlo in casa”

“Non c'è bisogno di nessuna scienza, di nessuna conoscenza al di fuoridei semplici metodi descritti qui..”

Bene, dopo questi brani la risposta dovrebbe essere chiara, o almeno lo sarebbe per la maggior parte delle persone, mentre non lo è per me. Per natura ho bisogno della pratica, perché da essa apprendo meglio anche la teoria.

Perciò, faccio lo scettico, e mi pongo un'altra domanda, ma forse le soluzioni che dava lo stesso Bach erano valide allora, negli anni '30, ora sono cambiate tante cose, forse non è più così?
Perché:

-- non si ha tempo per se stessi
- l'altro ha una visione migliore di quella che potremmo avere noi riguardo i nostri problemi
- siamo abituati a delegare

A questo punto mi accorgo che mi allontano dalla questione principale, e quando mi succede mi accorgo che spesso ciò è dovuto a come mi pongo la domanda, forse la questione più corretta potrebbe essere: “Come dovrebbe essere il nostro approccio con la floriterapia?”

Come risposta mi viene la parola “semplicità”, che sta anche alla base del metodo della floriterapia di Bach. Sì la soluzione al problema e alla questione ritengo sia la semplicità, riportare all'essenza il problema.

Per questo motivo ritengo che l'approccio più semplice ai rimedi floreali sia quello di avvicinarsi a loro imparando i 38 rimedi e il metodo. Il metodo è davvero immediato, mentre imparare tutti i rimedi non è sempre così istantaneo.

Uno dei motivi che mi ha portato a presentare i fiori di Bach nel web è stato proprio questo, facilitare la conoscenza dei fiori di Bach. Per questo ho creato un manuale di facile consultazione... anche se l'amore e la passione per la floriterapia hanno giocato un bel ruolo :-)

Presentare tutti i fiori in modo chiaro ed essenziale e un test per sceglierli...

Qui vengono le dolenti note, alcuni criticano questo metodo, io per primo non lo ritengo un metodo esaustivo per scegliere i propri rimedi, ma lo considero un metodo per schiumare gli elementi più importanti per cui si vogliono assumere i fiori. Per questo consiglio sempre, una volta effettuato il test, di leggere ogni singola scheda dei fiori e valutare se quelli emersi dal questionario siano propri adatti a noi.
Ecco che la persona si può avvicinare con semplicità, senza rimanere impaurita dai 38 rimedi, alla scelta dei fiori.

Ma a questo punto vi domanderete: ma allora il floriterapeuta non serve? Se volete avvicinarmi ai fiori di Bach non è indispensabile se invece non trovate ancora una via d'uscita ai problemi allora è molto importante perché un occhio, anzi due, esterni hanno la capacità di andare più a fondo nella cernita dei fiori di quello che possono i nostri occhi abituati a dibattersi nella stessa visione delle situazioni.

Ma... il floriterapeuta non è la soluzione.

La soluzione è diventare parte attiva della nostra salute, esserne responsabili.

Una volta iniziato il percorso fra i rimedi, ed iniziato a  vedere i risultati è opportuno, se incontri per strada un esperto di uccidilo :-)

Sì, ammazza pure la delega e fatti parte attiva del tuo percorso di guarigione. Il floriterapeuta non ha ragione su di te, è solo una guida per la tua evoluzione, questa dipende da te, solo da te.

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Tiziano Ortolani, erborista lavora con i fiori di Bach dal 1990. Creatore e curatore del sito www.fioridibach.it un vero e proprio manuale online sulla floriterapia e del blog http://floriterapia.fioridibach.it dove vengono sviluppate ed approfondite le tematiche dei fiori di Bach con articoli sempre nuovi.



Ama mettere a disposizione le proprie conoscenze perché la condivisione permette e facilita la crescita comune.

domenica 8 luglio 2012

DEPRESSIONE: LA GUARIGIONE CON I FIORI DI BACH

Carissimi amici di Terapia Floreale,


questa è la bellissima storia di un uomo che ha cercato di curare per anni la sua depressione con i farmaci e che ha trovato la guarigione grazie ai fiori di Bach:


"Salve a tutti,
su richiesta di Cristiana ho deciso di raccontarvi in breve il mio percorso di guarigione, ma soprattutto di crescita interiore, che è avvenuto con i rimedi floreali.


Io e Cristiana pensiamo che la mia testimonianza possa essere di esempio per le persone che soffrono di depressione e che non riescono a guarire.


Comincerò raccontandovi che 3 anni fa sono stato ricoverato in ospedale psichiatrico per un forte stato depressivo; oltre allo stato d'animo completamente negativo e inerme, avevo una paura folle di poter fare del male ai miei familiari.


Ogni giorno sopraggiungevano nella mia mente pensieri di suicidio e il terrore di poter agire con violenza verso mio figlio.
Il mio psichiatra, dal quale ero in cura ormai da qualche mese, ha deciso di agire con un ricovero e con una pesante terapia farmacologica.


Sono rimasto in ospedale 4 mesi, poi sono dovuto tornare alla dura realtà:
una moglie possessiva che non mi lasciava respirare, che mi teneva sotto controllo da tutta la vita a causa di alcuni suoi timori infondati che io potessi abbandonarla, e che ha peggiorato questo atteggiamento quando ho cominciato a non stare bene.
Un figlio che si preoccupa costantemente per me e che cercava di spronarmi ad agire secondo i suoi punti di vista.





Insomma, una situazione, ora che ne sono consapevole, che non lasciava spazio al mio carattere già debole, e che infieriva sui sensi di colpa che provavo per tante cose fin da quando ero adolescente.


Mi sentivo un peso per i miei familiari; desideravo altro per me stesso, ma il senso del dovere nei loro confronti mi impediva di agire, mi scoraggiavo, e più mi sentivo depresso, più si alimentava il senso di colpa nei loro confronti per non poter essere un marito, un figlio, un padre forte e sicuro di sé.


Un giorno, mentre ero in farmacia a Novara che attendevo il mio turno, ho letto una brochure sulla floriterapia e ho chiesto alla commessa informazioni.
C'era la possibilità di fare un colloquio con la floriterapeuta che veniva presso la farmacia Nigri tutti i giovedì pomeriggio e, se avessi voluto, avrei potuto cominciare ad assumere i famosi fiori di Bach di cui avevo già sentito parlare altre volte da alcuni amici e che Cristiana mi avrebbe consigliato a seguito del nostro incontro.


Ho deciso, allora, di provare e di prendere appuntamento.
Che dire, mi sono sentito compreso da subito; ho trovato una persona che ti ascolta e che cerca di capire insieme a te le cause del tuo malessere.


Oltre ai fiori di Bach per la depressione e per infondermi coraggio e sicurezza in me stesso, Cristiana mi consigliò di cambiare alcune semplici cose della mia vita:


- il colore delle pareti del soggiorno indicandomi colori caldi: ARANCIO, GIALLO
- l'abbigliamento, che doveva seguire lo stesso principio
- prendermi cura del mio aspetto fisico


e, siccome avevo ormai perso il lavoro, mi spronò a non restare a casa a inviare curriculum, ma ad andare a parlare direttamente con gli interessati. Questo doveva servire anche a tenere occupata con altro la mia mente e a cominciare a fare qualcosa di buono per me stesso.


Bene, ora sono 6 mesi che assumo i meravigliosi fiori che Cristiana mi consiglia durante il nostro incontro mensile.
Quando ho cominciato da lei, andavo dallo psichiatra che mi prescriveva questa cura:


PEPTAZOL 20MG CPR 1 AL MATTINO A DIGIUNO
ANAFRANIL RP 75MG CPR 1 AL MATTINO, POMERIGGIO E SERA
TAVOR ORO 1 MG CPR 1 AL MATTINO
RIVOTRIL 0,5MG CPR 1 AL POMERIGGIO E SERA


Ora assumo solo una compressa di Tavor al mattino e continuo a prendere i fiori.


Quello che posso dire è che molte cose della mia vita sono cambiate in questi pochi mesi: mi sento più energico, più sicuro di me, più spontaneo nei confronti dei miei familiari con i quali ho cominciato anche a farmi valere, a dire la mia su ogni situazione senza essere più succube dei loro atteggiamenti, i quali hanno seguito il mio cambiamento perché non mi disturbano più come prima.


Ho trovato un impiego che mi tiene occupato per qualche ora al giorno e ho nuovi progetti in mente.





Sono sicuro di aver ormai superato gli anni bui della mia vita e di essere cresciuto in ogni mio aspetto, come uomo, come padre, come figlio.
Quello con i fiori di Bach è un percorso di crescita personale oltre che di guarigione e non finirò mai di ringraziare questi benedetti rimedi che la natura ci ha dato, oltre che Cristiana per essere una terapeuta accogliente e attenta ai bisogni degli altri, proprio come dovrebbe essere ogni medico che ha a che fare con la salute mentale o fisica delle persone."


La testimonianza di Marco (il nome è puramente inventato per proteggere la sua privacy), è un caso che ogni volta porta risultati sempre migliori.
Quando l'ho conosciuto per la prima volta faticava a parlare a causa degli effetti collaterali della gran quantità di farmaci che assumeva.
Ora è una persona che ha sviluppato la sua dignità e che ha compreso le cause che l'avevano portato alla depressione. Ora è guarito!