in questo periodo per me molto impegnativo, ho pensato di presentarvi i pensieri di altri: di filosofi (come avete potuto leggere nel precedente post), ma anche di poetesse.
Questa settimana vi lascio alla lettura di una bellissima poesia che tratta un tema sempre molto importante: quello dei nostri amici animali, in questo caso del loro maltrattamento all'interno degli allevamenti e, di conseguenza, il cibo che arriva sulle nostre tavole.
Grazie a Daniela Baccalaro, promotrice dell'associazione Amici a 4 Zampe http://www.amici4zampe.it/index.html per aver saputo trattare un argomento così spinoso con uno stile semplice e al contempo molto profondo:
In un tempo non molto lontano gli animali da cortile vivevano nella fattoria all'aria
aperta; si riproducevano naturalmente rispettandone tutte le fasi della crescita e la loro alimentazione
era equilibrata e naturale.
Erano
anche i migliori Amici dell'uomo e costituivano parte integrante del ciclo
naturale e biologico delle stagioni. Di conseguenza, le carni degli animali erano sane anche
perche' non erano sottoposte a continui stress dovuti agli allevamenti
intensivi e alla mattanza di massa.
Come ha dimostrato la scienza, sia
l'alimentazione con l'aggiunta di ormoni,
antibiotici e cibi transgenici, che la crescita in batteria e la mattanza di massa creano dei veri
e propri shock psicofisici in questi poveri animali! Questo, oltre ad essere
moralmente mortificante lo è altrettanto per la nostra salute. Ricordiamoci
sempre che noi siamo quello che mangiamo!!
L'uomo
nasce così come ogni bestiola
e nel mondo
vive una volta sola!
Ad alcuni è
data la pelle bianca o un po' più scura
ad altri,
invece, la pelliccia secondo la propria natura!
Qualunque sia
il suo vello
prezioso e
sacro è il suo mantello!
C'è chi
dice che il bipede deve vivere in pace
non così
per il quadrupede solo perchè non ha voce!
Nel ciclo
della vita ognuno fa il proprio mestiere
ma alla
fine chi avrà fatto veramente il suo dovere?
La gallina
che razzola festosa con il gallo
o il
potente che fa il "festino" o il "porcello?"
L'uomo
colpevole urla, sbraita, gesticola
e l'animale
innocente finisce in graticola!
Anche Gesù
aveva sacrificato l'agnello!
ma allora
si rispettava anche il bue e l'asinello!
Erano i
migliori amici dell'uomo, in un tempo non lontano
vivevano
nell'aia e si nutrivano di erba, fieno e grano!
Lo dico a
voi tutti, non credete a troppe balle!
Andate nei
laboratori o in certe stalle!
Ora sono
chiusi in loculi, gonfiati di antibiotici
non vedono
il sole e ingoiano cibi transgenici!
Stressati e
stremati fino alla mattanza
e non la
vogliamo chiamare "violenza?"
Rispettiamo
le fasi della vita di tutti gli esseri senzienti
diciamo "Basta!" a questa strage degli innocenti!
Daniela Baccalaro
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