domenica 9 maggio 2010

Notizie dal JOURNAL OF THE AMERICAN MEDICAL ASSOCIATION

Da un estratto di articolo del Corriere della Sera del 5 Maggio 2010: "Mal di schiena: ecco perché non va più via.
I fattori che rendono più probabile la cronicizzazione coinvolgono spesso la sfera emozionale del paziente".


"I ricercatori statunitensi hanno preso in considerazione ben 20 studi per un totale di più di 10mila pazienti e hanno visto che i fattori che possono aumentare le possibilità che il mal di schiena diventi cronico sono diversi. In particolare quelli con un peso maggiore sarebbero: la presenza di sintomi non organici, un atteggiamento negativo nel fronteggiare il dolore, una minore funzionalità già in partenza, la contemporanea presenza di disturbi psichiatrici nonché uno stato di salute generale compromesso. «Quando si parla di sintomi non organici – chiarisce Paolo Gaetani, responsabile della Sezione di neurotraumatologia dell’IRCCS Istituto Clinico Humanitas di Milano - ci si riferisce a quei segni che spesso “sfuggono” all’esame clinico, come il dolore diffuso alla palpazione della cute senza una chiara distribuzione anatomica e riferito genericamente al dorso o alla regione sacrale, la presenza di dolore nelle situazioni di carico posturale, la perdita di sensibilità tattile e dolorifica ad un intera gamba, una ipereattività ad uno stimolo doloroso che non è riproducibile qualora lo stesso stimolo venga applicato in un tempo successivo. L’atteggiamento negativo nel fronteggiare il dolore è invece spesso indicatore di uno stato depressivo più o meno latente.

Quello che emerge dunque dalla rassegna – continua Gaetani - è che i fattori che rendono più probabile la cronicizzazione del mal di schiena coinvolgono in qualche modo anche la sfera emozionale del paziente, cosa che li rende più difficili da correggere nella fase acuta con il trattamento standard. Proprio per questo motivo sarebbe opportuno riservare a questi indicatori una maggiore attenzione dal punto di vista strettamente psicologico durante il percorso diagnostico e terapeutico del paziente. Al contrario, diversamente da quanto verrebbe spontaneo pensare, elementi legati all’attività lavorativa, all’intensità del dolore e alla presenza o meno di dolore di tipo radicolare (sciatica) non risultano statisticamente correlati alla cronicizzazione della lombalgia, probabilmente perché maggiormente responsivi alle terapie farmacologiche tradizionali». Insomma anche nel caso del mal di schiena la «mente» ha il suo peso di cui bisogna tenere conto se non ci si vuole trovare perennemente a fare i conti con dolori debilitanti".
Terminerei l'articolo affermando che un grande prodotto naturale che può aiutarci a migliorare la nostra sfera emozionale sono i fiori di Bach e le altre essenze floreali: innocue, senza contrindicazioni e utilissime a ripristinare l'equilibrio psico-fisico.
Il mal di schiena della persona, secondo il metodo floriterapico di Bach, verrebbe curato ignorando la diagnosi e riferendosi SOLAMENTE alla reazione emotiva del paziente che soffre di dolori al dorso.
Una volta allontanata la disarmonia nella mente, si allontanerà anche il sintomo fisico.
"Se curiamo lo stato d'animo, e non la malattia, stiamo curando davvero la persona, dando al paziente ciò che è realmente necessario per ripristinare la salute". Edward Bach

Extracts from the article for the Corriere della Sera on May 5th, 2010: "Back pain: why does not go away again. The factors that make it more likely that chronic emotional often involve the patient."

"The U.S. researchers have taken well account for a total of 20 studies over 10 thousand patients and have seen that the factors that may increase the chances of back pain becomes chronic are different. In particular, those with more weight would be: the presence of non-organic symptoms, a negative attitude in facing pain, less functionality from the outset, the simultaneous presence of psychiatric disorders and a general state of health compromise.
"When it comes to non-organic signs - explains Paolo Gaetani, Head of the Section of Neurotraumatology IRCCS Istituto Clinico Humanitas in Milan - it refers to those signs that often" escape "clinical examinations, such as widespread pain on palpation of skin without a clear anatomical distribution and generally relates to the spine or sacral region, the presence of pain in postural load conditions, the loss of tactile sensitivity and pain to a whole leg, a ipereattività to a painful stimulus that is not reproducible if the same stimulus is applied at a later time. The negative attitude in the face but the pain is often an indicator of depression more or less latent. What emerges then from the show - continues Gaetani - is that the factors that make it more likely that chronic back pain involved in some way the patient's emotional, which makes them more difficult to correct in the acute phase with the standard treatment.
Precisely for this reason should be reserved for these indicators increased attention from the psychological point of view in the diagnostic and therapeutic patient.
Instead, contrary to what would be natural to think, work-related factors, intensity of pain and the presence or absence of radicular-type pain (sciatica) are not statistically related to the chronic back pain, probably because most responsive to treatment traditional drug. So even if the back pain the "mind" has its weight which must be taken into account if we do not want to be constantly confronted with debilitating pain."

Finish the article saying that a great natural product that can help us improve our emotional sphere are Bach flowers and other flower essences: harmless without contrindicazioni and useful to restore the mental and physical balance.

The back pain of person, according to the method of Bach flower therapy, would be cured by ignoring the diagnosis and refer only to the emotional reaction of the patient suffering from back pain.

When removed the disharmony in the mind stray too physical symptom.
"If we take care of the state of 'mind, and not the disease, we are really taking care of the person giving the patient what is actually needed to restore health." Edward Bach

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