In questo post vi propongo la lettura di una bellissima poesia scritta da una mia collega, Maria Rosaria Todisco.
La poesia parla in modo profondo dell'essere donna, una donna che ha bisogno di risvegliarsi dalla sottomissione a cui è stata sottoposta per secoli; sì, perché se la vera donna, cioè la Dea dell'Amore che c'è in ognuna di noi, riconquista le sue facoltà, allora può aiutare il pianeta a salvarsi.
Io Donna Sapevo.
Sapevo essere Madre.
La Natura mi In-segnò
I miei passi sulla Terra
saldi e leggeri lungo la Via.
Senza chiedermi con chi fossi,
andavo.
Incertezza, Paura, Sottomissione
non conoscevo.
La Vita in me era
guida verso la Vita.
una Regina nel Mondo
al Servizio del Mondo.
Arrivasti, Uomo,
con passo pesante
a calpestare la terra, la mia
Terra.
Entrasti nel mondo, il mio
Mondo
e conobbi
Incertezza, Paura,
Sottomissione.
L’incedere elegante da me
svanì.
Non seppi più andare
senza chiedermi con chi fossi.
Il buio rivestì la mia veste:
persi la Grazia innata,
non conobbi più l’andare
con passo saldo e leggero.
Viva priva di vita
sollevai il manto e il capo coprii.
Mi sentii sola.
Secoli occorsero perché
comprendessi.
Dal Profondo un Urlo emerse.
Disperata ad altra forza
attinsi,
quella che mi annientò agii.
Non la mia Forza, Uomo, ma la
tua
e con essa mi distrussi, questa
volta da sola,
nell’’erronea convinzione
che la mia Natura fosse salva.
Il Corpo, dall’Uomo usato, da
me svenduto.
La Mente incatenò la mia
Libertà.
Lo Spirito annientato
dall’urlo della Rabbia.
La mia Rabbia
Distrutta
Sconfitta
Debole
Ma sotto la cenere, indomita,
la Fiamma della Caverna
non smise di ardere
mantenne in vita la Luce.
Io Donna Segreta sapevo.
Il Fuoco del Tempio tutelai
affinché non si spegnesse,
affinché la Memoria non
obliassi,
affinché la piccola Luce
testimoniasse ciò che
Io Donna Ero.
“Madre, mi sono persa”
“Figlia, ri-membra
sin dalla notte dei tempi
ti in-segnai:
Dona la vita, nutri la vita.
Sola sei, ma mai da me
abbandonata.
Nel tuo Mondo Interiore
riconosci
l’’Essenza del tuo essere
Natura.
Nel mondo degli uomini
riconquista il tuo antico
saper andare da sola
con passo saldo e leggero.
Nei Mondi Siderali vedrai
le Verità rivelate.
Nella triplicità alchemica
il tre unisce, il tre
moltiplica.
Figlia, quanti Mondi/Anima
hai esplorato?
e quanti ancora conoscerai?
È l’’Esistenza, Figlia:
la mia Eredità.
Madre, la Voce del tuo Canto
è l’’eco della Voce del mio
Canto.
Io sono te, Tu sei me.
Il corpo reclama la Patria
antica,
certa del fonema usurpato
oggi rivesto in me il Mater.
Io Donna ricordo, so chi sono.
Anfratti, rocce, pianure e
alture,
fiume discende a valle
accolto dal Mare:
“Madre accoglimi nel tuo
ventre,
voleremo nell’aria e Acqua
torneremo,
disseteremo il seme
in attesa nel Buio della Terra
e una nuova Vita germoglierà.
Fluido e ritmico il ciclo
vitale Musica pare.
Io Donna torno.
Calpesto il suolo natio
con passo saldo e leggero.
Da tempo la Terra, devastata,
mi attende.
Uomo, guardami
Fiera e altera
Calda e accogliente
Madre e amante
Maga e strega
Uomo al tuo fianco camminerò
sostegno l’’un per l’’altra
occhi negli occhi
la nostra Anima incontreremo
e impareremo ad amarci.
- Maria Rosaria Todisco -
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