"Mi chiamo Alessandra, ho 31 anni e soffro di mal di schiena da molto tempo ormai.
Ho cominciato ad aver i primi problemi alle elementari, quando mi hanno trovato una brutta scogliosi che mi ha obbligata a portare il corsetto per diversi anni, fino ad arrivare ad oggi dove dalla semplice dolenza assodata per “normale” si è trasformata in una problematica troppo spesso invalidante.
Il mal di schiena mi ha sempre dato delle avvisaglie, ma per mancanza di voglia o per cultura (stare troppo seduti per lavoro, sforzi eccessivi, aumento dello stress) non ho mai preso tali segnali con la dovuta considerazione; oltretutto ho sempre pensato che fosse dovuto alla scogliosi e quindi allo sviluppo asimmetrico della muscolatura, per la quale ho sempre continuato a fare sport, sia correttivo che agonistico.
Nel 2008 ho avuto un brutto incidente e da quel momento il male si è acuito notevolmente costringendomi, spesso e volentieri, a rinunciare a molte situazioni di vita quotidiana.
Credo di non raccontare nulla di nuovo a chi soffre di dolori alla schiena dicendo che dopo un po’ di tempo seduta sentivo male, che non riuscivo a stare sdraiata a lungo per cui la notte dormivo tra il poco e il nulla, che facevo fatica ad alzarmi dal letto da sola, che evitavo situazioni che mi costringevano a stare in piedi a lungo o a sollevare dei pesi (ad esempio evitavo di fare spesa da sola), che sentivo il cambio climatico tremendamente, che facevo fatica a prendere in braccio il mio nipotino… e potrei continuare così all’infinito.
Ho imparato a convivere con il male e a conoscerlo.
Conosco il modo in cui si insinuava in me e mi creava paura nel compiere alcuni movimenti, conosco il modo in cui pian piano prendeva piede e diventava insopportabile, e così mi sono creata da sola dei limiti per non avere sempre dolore e anche dei piccoli trucchetti come, vi farà ridere, starnutire appoggiata a qualcosa perché il contraccolpo dello starnuto mi faceva troppo male e ogni volta rischiavo di cadere.
Altre volte invece mi faceva sentire arrabbiata e allora lo sfidavo cercando di dimostrare a me stessa che potevo essere ancora l’Ale sportiva che faceva tutto quello che voleva e che ero più forte di lui!!!
Puntualmente era una sfida che perdevo e che finiva con me a letto a riprendermi.
Oltretutto non assumo con piacere farmaci perché preferisco che il male segua il suo decorso per cui andava sempre tutto un po’ per le lunghe.
All’inizio era più facile non assumere medicinali, poi, quando il male era così peggiorato, non avevo potuto farne a meno.
Avrei dovuto vivere, come aveva detto un medico che mi aveva avuta in cura, di pane palestra e antinfiammatori!
La quercia, l'albero dal quale viene ricavato il rimedio OAK
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Bella prospettiva… È vero, non sono stata responsabile nascondendo a me stessa i sintomi sin dall’inizio; in seguito il problema era un po’ più complicato da risolvere e forse non aveva risoluzione totale se non che far peggiorare il tutto.
Con il tempo il male si era trasformato in un’OPPORTUNITA', in un compagno di viaggio con cui parlare e confrontarmi, attraverso il quale comprendere i miei limiti sia fisici che emotivi.
Già, ho scoperto con grande stupore che la mia schiena non è altro che il mio specchio.
È una mia fotografia interna e a seconda delle mie emozioni, dei miei pensieri, delle mie azioni si trasforma e assume delle posizioni di risposta.
Se sono felice, sorridente, serena, coerente con me stessa e con la mia volontà reagisce in un modo; se sono arrabbiata, frustrata, triste, se sto agendo contro volontà e contro il mio essere, si irrigidisce e mi porta a fermarmi.
Mi costringe a soffermarmi, a pensare a quello che sto facendo e a dove sto andando. All’inizio, quando provavo male, mi arrabbiavo perché dovevo rinunciare a qualcosa.
Mai mi ero soffermata a pensare che invece poteva essere il mio corpo a parlarmi e a dirmi “Ale, ascoltami, fermati un attimo, pensa a quello che sta succedendo, soffermati, rifletti. Non vorrei farti male, ma se non mi faccio sentire così non mi ascolti…”.
Ecco cosa mi diceva ogni volta la mia schiena quando mi dava uno scossone: era come una mamma, un papà o un amico che mi afferrava all’improvviso per un braccio e mi consigliava di contare fino a 10 prima di proseguire.
Proseguire non solo in senso fisico, ma anche e soprattutto a livello più profondo.
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Ascoltandomi ho scoperto tante cose.
Ho scoperto che il mio bisogno di controllo su tutto, da cui l’eccessiva organizzazione e RIGIDITA', erano tra le cause principali del male… Il pianificare tutto mi faceva sentire meglio, ma appena saltava un programma per qualsiasi motivo, mi irrigidivo sia fisicamente che mentalmente, e questo si ripercuoteva sulla schiena.
Ho scoperto che il mio BISOGNO DI ORDINE derivava da un senso di confusione nella mia vita: una continua ricerca di me stessa che mi ha fatto girare e fare tantissime esperienze bellissime, ma allo stesso tempo mi procurava una sensazione di disordine e di non appartenenza.
Mi sentivo spersa e mi sembrava che mi mancassero le sicurezze di base: una famiglia (sono uscita di casa presto e ho un rapporto un po’ conflittuale con mia mamma), una casa (ne ho girate un po’), un lavoro (ce l’ho ma in realtà non ho mai cominciato a fare ciò che davvero avrei voluto).
Ho scoperto che il VOLER SOLLEVARE LE PERSONE CARE DAI LORO PROBLEMI non aiutava loro e sovraccaricava me di pesi che non potevo risolvere e che mi portavo appresso come uno zainetto in più.
Ho scoperto che può esistere qualcuno che la pensa diversamente da me e che dovevo essere più TOLLERANTE e meno intransigente.
Ho scoperto che potevo volermi più bene, che anche a me è CONCESSO DI SBAGLIARE e non per questo dovevo sentirmi un fallimento o non all’altezza della situazione.
E potrei andare avanti all’infinito…
foto di http://upload.wikimedia.org
Il corpo umano è una macchina perfetta che abbiamo smesso di ascoltare.
Ogni sintomo è un segnale per invitarci a riflettere. Purtroppo siamo diventati sordi e alle volte non prestiamo attenzione a quello che ci viene sussurrato dal corpo, purtroppo lo ascoltiamo solo quando ci urla di fermarci attraverso il percorso di una malattia.
Ognuna delle situazioni emotive descritte sopra corrisponde ad una localizzazione precisa del male lungo la mia colonna, e ad un ben definito modo di manifestarsi, sia come intensità sia come sviluppo del dolore.
L’ascolto dei segnali del mio corpo è stato un “volo” in avanti nel percorso di miglioramento del mio dolore fisico.
La medicina allopatica mi è stata di grande aiuto nella risoluzione del problema invalidante e fortemente doloroso nel momento stesso in cui si presentava, ma l’ascoltarmi e il comprendermi attraverso la mia fotografia interna è stata una luce improvvisa e fonte di serenità incredibile.
Grazie alla Medicina Ayurvedica, alla quale mi sono avvicinata anni fa, e ai Fiori di Bach dopo, ho avuto accesso a una dimensione più profonda di me stessa e a una chiave di volta verso il mio mal di schiena.
Attraverso l’assunzione dei Fiori, scelti sulla base dei miei tratti caratteriali dominanti e più influenzanti il male, il dolore si è trasformato.
Si è trasformato nel corso del trattamento assumendo dimensioni nuove, sia in termini di localizzazione, di intensità, di evoluzione.
È stato soprattutto interessante osservare il cambiamento e accettarlo così come giungeva a me, mettendolo in relazione con i miei aspetti caratteriali.
Tutto ciò mi ha permesso di alleviare notevolmente il dolore e allo stesso tempo di lavorare serenamente su me stessa.
L'Essenza Floreale VERVAIN
foto di http://www.globalherbalsupplies.com
Mi è bastato assumere per due mesi i rimedi floreali di OAK, indicato per riequilibrare un esagerato senso del dovere; CENTAURY, che mi ha insegnato a rendermi meno accondiscendente e ad ascoltare maggiormente i miei bisogni fisici e spirituali; CRAB APPLE, che ha spazzato via quella confusione interiore che mi spingeva a tenere sotto controllo il mio mondo esterno; PINE che mi ha aiutata ad amarmi di più, e soprattutto a perdonarmi per la mia naturale “imperfezione”.
E infine grazie a VERVAIN, il mio fiore caratteriale, che ha contribuito ad armonizzare la "paladina della giustizia" che viveva in me, un tempo pronta a ribattere e ad infiammarsi davanti a ciò che consideravo ingiusto, ora più tollerante e paziente nei confronti dei poli opposti ai miei canoni, ma pur sempre validi.
A oggi posso dire di conoscermi meglio, di volermi più bene, di concedermi il lusso di poter sbagliare senza per questo farne una tragedia, di essere grata per la moltitudine di esperienze fatte, per le corse infinite alla ricerca di me stessa, per gli imprevisti che movimentano la vita e la rendono appunto imprevedibile, per aver capito che voler bene a qualcuno non significa impedirgli di sbagliare o di soffrire, ma significa esserci e donarsi il cuore l’un l’altro.
Ho imparato ad amare me stessa, nel profondo.
Anche il mio male, che oggi non è più un ostacolo, è un confidente, un timoniere fidato che mi indica la direzione.
Tutto questo grazie alla mia schiena, alla mia scogliosi, ai miei anni di corsetto, alle mie 5 protrusioni in fase erniaria, ai miei 3 dischi disidratati, al mio principio di spondilosi, all' Ayurveda e alle Essenze Floreali".
Cristiana e Alessandra
Un grazie particolare ad Alessandra per questa preziosa testimonianza.
BACK PAIN: THE HEALING WITH FLOWERS
This week I present you the case of Alessandra, a special person who is entrusted to Flower Essences and healed back pain that had lasted 20 years in just 2 months of treatment with the flowers.
I had the honor to accompany her in this path and to recommend remedies that could help her, and here is his testimony.
The hope is this experience could be an example to many other people who suffer from this and other inconveniences: this is one of many tests that confirm the origin psycho-emotional of our ills.
"My name is Alessandra, I'm 31 years old and suffer of back pain for a long time.
I started to have problems early in grade school, when I found a bad scoliosis, which forced me to wear the brace for several years, up to now where the simple tenderness as established for "normal" has become an issue too often disabling.
Back pain has always given me the signs, but for lack of desire or culture (stay seated for too much work, straining, increased stress) I have never taken the signs with due consideration; plus I always thought it was due to scoliosis, and then to the asymmetric development of the muscles, for which I continued to play sports, that is correct racing.
I learned to live with evil and to know him.
I know how it crept into me and created fear in doing some movements; I know how slowly take hold and became unbearable, and so I created alone limits to not have pain as well as the small tricks will make you laugh, sneeze leaning against something because of the backlash was too bad and I sneeze every time risk of falling.
At other times it made me feel angry and then I challenge of trying to prove myself that I could still be, and that I was stronger than him!
Punctuality was a challenge that I lost and that ended with me in bed to recover.
Here's what back pain told me every time my back gave me a jolt: it was like a mom, a dad or a friend who suddenly grabbed me by the arm and advised me to count to 10 before continuing.
Head not only in physical sense, but also a deeper level.
Listening myself I discovered many things.
I found that my need to control everything, from which the organization and excessive RIGIDITY, were among the main causes of evil.
The plan all made me feel better, but just jumped a program for any reason, I tightened both physically and mentally, and this was reflected on the back.
I found that my need for order stemmed from a sense of confusion in my life: a constant search of myself that made me turn and do many wonderful experiences but at the same time gave me a feeling of disorder and not belonging.
I was dispersed and I felt that I lacked the basic security, a family (I left my house soon and I have a relationship a bit conflicted with my mom) , a house (I turned a bit), work (I have it but I never actually started doing what I really wanted).
I discovered that wish to raise my loved ones from their problems did not help their weights and overloaded me that I could not solve and I carried a backpack as hereinafter more.
I discovered that there may be someone who thinks differently from me and that I be more tolerant and less intransigent.
I found that I could love me as well.
And I could go on and on...
The human body is a perfect machine that we have stopped listening.
Each symptom is a sign to invite us to reflect.
Unfortunately we have become deaf and sometimes do not pay attention to what we are being whispered by the body, unfortunately only when we listen to him screaming to stop by the location of a disease.
Listening to the signals of my body was a "fly" forward in the improvement of my physical pain.
Allopathic medicine was a big help in solving this problem very painful and debilitating in the very moment when it appeared, but listen and understand me through my photo inside was a sudden light and a source of incredible serenity.
With Ayurvedic Medicine, which I approached years ago, and Bach flower later, I had access to a more profound myself and a keystone to my back pain.
Through the recruitment of flowers, chosen on the basis of my character traits that influence most dominant evil, the pain has become.
It has become during treatment assuming new dimensions, both in terms of the location, intensity, evolution.
It was especially interesting to observe the change and accept it as came to me, by relating it to aspects of my character.
All this has allowed me to significantly alleviate the pain and at the same time to work quietly on myself.
I took for two months the flower remedies of OAK, indicated to rebalance an exaggerated sense of duty; CENTAURY, which taught me how to make them less accommodating and listen more to my physical and spiritual needs;
CRAB APPLE, which has wiped out the inner confusion that prompted me to control my outside world; PINE who helped me to love me more, and above all to forgive me for my natural imperfection.
And finally, thanks to VERVAIN, my flower character, which helped me to harmonize the "champion of justice" that lived in me, once ignited and ready to argue against what I considered to be unfair, now more tolerant and patient towards the opposite poles of my royalties, but still valid.
Now, I can say to know me better, to love me best, to allow me the luxury to make mistakes without making it a tragedy, be grateful for the multitude of experiences for the endless race to find myself, for unforeseen that move and make life just unpredictable, to have understood that to love someone not means to prevent mistakes or to suffer, but it means being there and giving himself heart to each other.
I learned to love myself deep .
Even my bad, it's no longer an obstacle, is a confidante, a trusted helmsman it shows me the direction.
All this because of my back, my scoliosis, my years of corset, my 5 protrusions at hernia, my 3-disc dehydrated, my principle of spondylosis, to Ayurveda and Flower Essences".
Special thanks to Alessandra for this valuable testimony.