Carissimi amici,
non ci posso credere, ma sono passati circa due anni dal mio ultimo post qui sul blog.
Quanta acqua sotto i ponti...e non solo acqua, anche una figlia! :-)
Sono scomparsa dal blog perchè nel frattempo sono diventata mamma di una meravigliosa bimba e ora sento che è arrivato il momento di raccontarvi la mia esperienza di guarigione di alcuni fibromi uterini che erano ricomparsi dopo molti anni prima che restassi incinta e che sono molto regrediti dopo il parto.
Da dove comincio a raccontarvi di questa bellissima esperienza?
Tre mesi prima che restassi incinta, mi sentivo molto molto stanca fino a che, una notte, sono stata male e ho deciso di andare al pronto soccorso di ginecologia di Varese dove mi hanno diagnosticato una pesante anemia (al limite della trasfusione) e tre grossi fibromi uterini che, secondo il loro parere, mi avrebbero impedito una fecondazione naturale e che sicuramente erano la causa della carenza di ferro e di emoglobina nel sangue. Da sdraiata potevo sentire i fibromi al tatto.
Di lì a poco è seguita una visita specialistica con il primario del reparto dell'ospedale.
Una visita sconvolgente e contemporaneamente rivelatoria per me perchè il medico mi suggerì di togliere l'utero poichè, diceva, alla mia età di quarantenne le probabilità di restare incinta erano 1 su 10 e con quei fibromi, l'esame della riserva ovarica non avrebbe dato grandi risultati secondo lui.
Sono uscita da quello studio in lacrime per lo sconforto e contemporaneamente mi domandavo perchè, dopo tanti anni di percorso di guarigione sul femminile, fossero ricomparsi i fibromi.
Perchè proprio a me che aiuto tante donne a guarire le loro pance? Qual era la lezione da imparare questa volta?
La visita con il primario non mi aveva dato le risposte che volevo, ma con il senno di poi, mi diede sicuramente le risposte di cui avevo bisogno.
Dopo le sue dure parole, infatti, l'approccio verso la mia potenziale guarigione si ridimensionò molto, e questo mi fu di grande aiuto. Mi spiego meglio: fino a quel momento ero troppo fanatica di una filosofia di guarigione che, su di me, non faceva altro che mantenere e alimentare quello status di malattia. Volevo a tutti i costi che i fibromi si riassorbissero, e quella foga non mi faceva vedere altre vie.
Da quel giorno allora mi sono detta: "farò il possibile per guarire la mia pancia se mi è concesso dall'Alto, ma senza tutta quell'enfasi che avevo alimentato nei mesi antecedenti, con molta più moderazione interiore, e contemplando, mio malgrado, la possibilità di ricorrere all'isterectomia se fosse stato strettamente necessario".
Ho cominciato allora a farmi seguire da un medico che pratica l'omeopatia e insieme aggiunge dei trattamenti energetici sul corpo, andando a ripristinare l'energia dove mancante. Lui mi disse che avremmo lavorato su quella percentuale su dieci che avevo di restare incinta.
Contemporaneamente ho cominciato a fare degli utilissimi massaggi uterini (chiamati massaggi Arvigo) una volta la settimana, e a spalmare olio di ricino sul basso ventre almeno 3 volte a settimana, tenendolo in posa circa mezz'ora con la borsa dell'acqua calda.
Ho cominciato anche a riposare di più, a rilassarmi, a rallentare con il lavoro, a fare delle belle dormite pomeridiane che hanno poi scaturito il desiderio di prendermi meglio cura della mia casa abbellendola con delle piante verdi.
La mia pancia stava bene e dopo un mese dalla diagnosi di anemia, i valori di ferro e emoglobina erano tornati nella norma. E' stato un bellissimo risultato.
Di lì a poco sono andata a fare una nuova visita da un altro primario di Torino; le parole che pronunciò a mio marito in mia presenza sono state queste: "solo una donna è in grado di riportare il ferro a valori normali in così poco tempo". Lui mi disse che, nonostante i fibromi, potevo restare incinta anche se le statistiche affermano che dopo i 40 anni una donna ha meno possibilità.
E' vero che più si va avanti con l'età e meno si è fertili, in generale, ma è anche vero che molte donne concepiscono dopo i 40 anni in modo naturale. A mio parere e in base alla mia esperienza, il concepimento dipende da tanti fattori, e soprattutto dal rilassamento interiore, a qualsiasi età.
La visita di Torino andò benissimo perchè, nonostante i fibromi, il mio utero era risultato molto morbido e molto mobile. Secondo lui ciò non precludeva una possibile fecondazione naturale, ma mi misi in lista d'attesa ugualmente per un intervento di aspostazione dei soli fibromi che avrebbe compiuto lui stesso, senza parlare di togliere l'utero.
In realtà, non fece in tempo a operarmi, perchè dopo pochissime settimane da quella visita sono rimasta incinta.
A inizio gravidanza ho avuto molte perdite, e i medici del pronto soccorso dove andavo spesso per controllare di non aver abortito sostenevano che dovessi stare a riposo assoluto, ma devo dire che ho vissuto quei primi mesi con relativa tranquillità perchè percepivo quelle perdite come una pulizia dell'utero, seppur fossi rimasta a riposo per precauzione.
I medici mi dissero che con quei fibromi sarebbe stata una gravidanza difficile e che probabilmente sarei dovuta restare a letto per 9 mesi; in realtà è stata una gravidanza bellissima e portata al termine facendo tutto ciò che mi sentivo di fare, anche qualche viaggio.
Ho partorito la mia bimba al termine con parto cesareo ed è andato tutto oltre le aspettative che prevedevano un taglio in verticale. In realtà, durante le prime contrazioni che sono cominciate il giorno prima del cesareo programmato, ho sentito la bambina che si incanalava per la discesa. Chissà... magari avrei potuto fare un parto normale senza problemi, ma il mio ginecologo non si fidava e ha preferito procedere come concordato precedentemente, ma con un taglio orizzonatale classico, perciò senza troppe cicatrici sulla mia pancia :-)
Neppure i fibromi erano aumentati in gravidanza, seppur le aspettative fossero contrarie, e dopo 6 mesi dal parto, mi ero accorta che al tatto da sdraiata non li sentivo più, così sono stata a fare una visita che mi ha confermato che si erano tutti dimezzati di volume.
A quel punto il ginecologo mi ha detto che era normale dato che erano aumentati in gravidanza, ma gli ho ricordato che in gravidanza non erano aumentati e che si sono ridotti in base alle misure che avevano prima della gravidanza ;-)
Ora... che cosa ha comportato questa drastica riduzione dei fibromi? Tante cose che posso contemplare e forse tante altre che non conosco.
Quel che posso dire è che sicuramente da quella prima visita al pronto soccorso di Varese, sono cambiata tanto. Mi sono rilassata, ho creato più "spazio" stando con me stessa, con i momenti di noia e con i momenti di vuoto.
Ho imparato a stare, ma soprattutto a fidarmi di quel vuoto, dell'ignoto, e ho capito che è lì che ci si ritrova (in questo momento mentre scrivo queste parole mi sale la commozione).
Mi sono messa nelle mani del Divino, cercando di diventare (il lavoro procede tutt'oggi) il più possibile un suo strumento, cercando di accettare ciò che la vita vuole per me, e non il contrario.
Ho imparato che niente è "mio", ma che tutto, anche mia figlia, è di proprietà del Divino. Mia figlia è un grande dono in comodato d'uso, dico sempre :-) e il mio compito di mamma è quello di educare e crescere un'anima che sappia amare se stessa e amare gli altri in modo sano ed equilibrato, rispettando il suo essere e spingendola ad essere essa stessa uno strumento della Vita, in modo che possa essere il più possibile autentica.
Credo di aver capito che i fibromi arrivano (come tutte le malattie) per darci un messaggio evolutivo. In questo caso mi hanno insegnato a non avere troppi attaccamenti e a lasciar andare un'altra fetta di controllo.
Ho raccontato a poche persone di questa mia bellissima e profonda esperienza e ora sento che è arrivato il momento di condividerla anche qui, così che se qualcuno potrà trovare spunti che lo aiuteranno nel suo percorso, per me sarà un'altra grande gioia.
Ah, dimenticavo... in tutto ciò ho imparato anche che non è il risultato che conta, ma il viaggio.