Cari amici di questo blog,
tutti noi abbiamo sperimentato la fine di una relazione. Giusto?
Almeno il 99% di noi credo di si.
Com'è stato per voi finire la relazione?
Certo, c'è differenza tra il lasciare e l'essere lasciati; di solito chi lascia non sta così male come chi viene lasciato, però dipende dal motivo per cui si lascia.
Se, ad esempio, lasciamo perché siamo costretti a farlo, per "sopravvivenza", ma una parte di noi spera ancora che l'altra persona possa rinsavirsi, allora è molto doloroso anche per chi lascia.
Ad esempio, ho delle amiche e delle coppie che seguo in terapia che, in questo periodo, si trovano proprio in questa situazione; la relazione non funziona, non c'è dialogo, tante incomprensioni, rabbia accumulata, rinfacci e sfinimento, accuse verso l'altro e, pur lavorandoci terapeuticamente, non se ne esce.
Allora inutile accanirsi... la soluzione per star meglio è lasciarsi.
Meglio lasciarsi anche se ci sarà molto dolore, sì, ma almeno sarà un dolore dettato da una scelta e non alimentato da continue frustrazioni per il fatto di stare con qualcuno con cui non si riesce ad andare d'accordo.
Soffrire per soffrire, meglio scegliere la via più leggera, e anche quella più sana.
Resta il fatto che lasciarsi è sempre un trauma, un vero e proprio lutto.
Questo accade soprattutto perché quando ci si lascia si chiudono definitivamente tutti i rapporti con l'altra persona.
La rabbia e l'orgoglio spingono, per la maggior parte dei casi, a smettere di sentirsi o vedersi, restando ognuno nella propria ferita.
Riflettendo con un'amica su questo, dicevamo che questa modalità è in effetti una tortura che entrambe le parti si autoinfliggono.
Forse smettere di colpo di vedersi o sentirsi aiuta a stare meglio?
Lontano dagli occhi, lontano dal cuore?
Dubito.
Dubito; primo, per esperienza personale. Il lasciarsi e smettere da un giorno all'altro di avere un contatto, il non chiedersi come va, cosa l'altro prova o non poter dire cosa provavo all'altra persona, mi ha fatto molto male, ha reso la separazione molto dolorosa.
Secondo, perché quando ci si lascia in questa modalità così diffusa e non ci si è chiariti, si creano dei sospesi enormi.
Durante i seminari di costellazioni questo risulta evidentissimo. In quel momento esce la verità, e ciò che ho visto fin ora sono coppie separate che magari anche dopo vent'anni avevano ancora un legame, proprio perché non ci si era mai chiariti.
Che grovigli energetici creiamo senza sapere!...
Allora mi domando, siccome il lasciarsi può far parte della vita, perché non farlo con amore?
Perché non essere aiutati a lasciarsi quando non c'è nulla da fare d'altro?
C'è una coppia che seguo che ha tentato il tutto e per tutto per stare insieme, con grande impegno da parte di entrambi, ed è stato bellissimo assistere e aiutare la loro determinazione, ma ora abbiamo compreso insieme che continuano a ferirsi e a crearsi sofferenza, che non è possibile, almeno per il momento, trovare un modo per costruire un rapporto sano. Perciò, abbiamo valutato insieme l'ipotesi di essere accompagnati in un percorso di sano e amorevole distacco, il che mi sembra altrettanto bello.
Non sarebbe più facile per tutti affrontare una separazione in questa modalità, aiutati e supportati dalla terapia floreale che possiede essenze che aiutano proprio in questo?
Credo che lasciarsi con amore sia un atto di grande maturità e un bel modo per sciogliere i grovigli, anziché crearne di nuovi.
Certo ci vuole la disponibilità di entrambe le parti, e un professionista che accompagna la coppia e comprende tutti i sentimenti che i due attraversano in questo passaggio.
Allora stare nella separazione sarà meno doloroso e sarà un meraviglioso processo evolutivo.
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