domenica 24 marzo 2013

SUPERA L'ANSIA IMPARANDO A STARE SOLO


Nei giorni scorsi ho visto un ragazzo di soli 21 anni che da diverso tempo è bloccato dall'ansia e da attacchi di panico di una certa entità.

Durante questo nostro secondo incontro mi ha detto una frase molto profonda, che solo una persona molto sensibile può comprendere; mi ha detto:
"Ho capito che per stare bene dovrei ritirarmi in un luogo isolato per un mese, così potrei smaltire l'oppressione dell'ambiente in cui vivo e guarire".

Oltre ai Fiori di Bach che assume da un mese e che lo stanno già aiutando a essere più sereno, gli ho consigliato di trovarsi un luogo appartato nella natura dove può andare a metabolizzare le pressioni che subisce dalla famiglia e dai conoscenti e dove può, soprattutto, rientrare in sé stesso, cioè centrarsi.
Nel suo caso non gli è possibile farlo da nessun altra parte.

Dopo aver io stessa sofferto di attacchi di panico, conosco benissimo le sensazioni che una persona può sviluppare in una società come quella di oggi, dove le anime più sensibili sentono a pelle la schiavitù a cui si è sottoposti.

Se poi si aggiunge una situazione personale stressante, ecco fatto, comincia l'ansia.
Allora, che cosa può fare una persona che si trova in questa situazione e soffre?


Innanzitutto, imparare a difendere i propri confini verso gli altri; gli attacchi di panico nascono da un atteggiamento di eccessivo controllo che deriva dalla dipendenza affettiva. Bisogna sviluppare l'amore per sè stessi e costruire il proprio piedistallo personale sul quale potersi appoggiare se sopraggiunge la solitudine.

Imparare a stare da soli piacevolmente significa credere in sé stessi.
Saper stare da soli vuol dire essere coraggiosi e affidarsi.
La fiducia è nemica dell'ansia, la scioglie come il sole scioglie la neve.

La saggia frase del giovane ragazzo che sta guarendo dagli attacchi di panico è il chiaro esempio di ciò che una persona nelle sue stesse condizioni può metaforicamente fare: imparare a stare solo con sé stesso, anche se ha una compagna/o, anche se ha dei figli o una famiglia.

Non bisogna mai dimenticare di coltivare l'amor proprio, la dignità, il sano egoismo. E contemporaneamente lasciarsi guidare dalla vita senza controllare troppo le situazioni, ma con coraggio mollare la presa.
Solo così sarà possibile smaltire l'oppressione dell'ambiente e guarire, ricordandosi sempre di raggiungere quel posto tranquillo in mezzo alla natura nel quale è possibile rigenerarsi: la propria anima.


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