sabato 30 marzo 2013
CHICORY: L'ENERGIA CHE PUO' SALVARE IL MONDO
E' da tempo che sostengo una teoria:
che il mondo è impregnato di un'energia manipolatrice e limitante che opprime i popoli, la stessa energia di chi, a livello personale, può essere aiutato dal fiore CHICORY.
Per chi non lo conoscesse, Chicory è il rimedio floreale estratto dal fiore della cicoria selvatica, adatto a chi prova gelosia nei confronti dei propri cari, di chi è possessivo con loro e con le proprie cose, di chi ha sempre paura di restare senza soldi, della persona avara, avara anche e soprattutto d'affetto.
Chicory rappresenta la mamma o il papà chioccia, che si occupa e si preoccupa per tutta la famiglia, ma che nel fare questo si aspetta delle cose in cambio; che facendo la "serva/o" dei famigliari li ricatta indirettamente, li tiene legati a sè e li fa sentire in colpa se si allontanano o se non le/gli sono grati secondo il suo punto di vista.
Chicory si sente costantemente trascurata/o, non sa accogliere le manifestazioni d'affetto nei suoi confronti, pretende sempre di più, costringe sottilmente gli altri a fare delle cose per lei/lui; dà molto materialmente, ma è capace di rinfacciare tutto se le sue aspettative non vengono soddisfatte.
Chicory lega, costringe, mortifica, fa sentire in colpa.
Manipola chi gli sta intorno per avere.
Chicory è il genitore bisognoso che cresce dei figli bisognosi (Heather), che non hanno ricevuto l'amore vero, e diventeranno a loro volta dei genitori bisognosi.
E' lo stesso meccanismo malato che predomina a livello globale.
Il sistema socio-politico controlla le masse in cambio di un misero stipendio mensile, e contemporaneamente toglie la vita e la LIBERTA' agli individui.
La causa di ogni malattia e dell'enorme sofferenza che esiste nel mondo è dovuta all'assenza d'AMORE.
Un amore mal interpretato che viene scambiato con la preoccupazione, con la possessività, con l'aspettativa.
Il mondo è malato perché siamo tutti malati.
Perché, anche chi non possiede tutte le caratteristiche di Chicory, dentro di sé si aspetta sempre qualcosa dagli altri, anche solo un "grazie" per una sua buona azione.
Siamo tutti figli di genitori Chicory, lo stato e la chiesa, che pretendono, ma non danno veramente, piuttosto fingono di dare, e quando danno si tratta sempre di qualcosa che non c'entra niente con la vita e con l'amore.
Ho sempre sostenuto questa teoria, e ora che, grazie ai fiori che assumo quotidianamente, riesco a sperimentare l'immensità e la bellezza dell'AMORE INCONDIZIONATO, ho capito che il fiore Chicory dovrebbe essere assunto da chiunque, anche da quei pochi illuminati che conoscono il vero amore, ma che per forza sono circondati da cicorie.
L'energia di Chicory può salvare il mondo.
Chicory aiuta chi lo assume a colmare quel vuoto d'affetto che lo spinge ad aver bisogno degli altri per stare bene.
Chicory scioglie la dipendenza affettiva e insegna a godere della propria solitudine, che non è l'isolamento, ma è la capacità di stare bene con sé stessi, cosa assai rara al giorno d'oggi.
Chicory insegna a donare senza aspettarsi niente in cambio, e così trasmette l'amore.
Chicory indica che l'importante è essere amore, non è essere corrisposti.
Se ami non conosci sofferenza perché il tuo cuore è pieno di gioia.
E' una fonte inesauribile che attira a sé la stessa energia positiva.
Il cammino è ancora lungo, ma se chiunque assumesse Chicory, l'evoluzione globale assisterebbe a una meravigliosa RESURREZIONE.
Buona Pasqua!
domenica 24 marzo 2013
SUPERA L'ANSIA IMPARANDO A STARE SOLO
Nei giorni scorsi ho visto un ragazzo di soli 21 anni che da diverso tempo è bloccato dall'ansia e da attacchi di panico di una certa entità.
Durante questo nostro secondo incontro mi ha detto una frase molto profonda, che solo una persona molto sensibile può comprendere; mi ha detto:
"Ho capito che per stare bene dovrei ritirarmi in un luogo isolato per un mese, così potrei smaltire l'oppressione dell'ambiente in cui vivo e guarire".
Oltre ai Fiori di Bach che assume da un mese e che lo stanno già aiutando a essere più sereno, gli ho consigliato di trovarsi un luogo appartato nella natura dove può andare a metabolizzare le pressioni che subisce dalla famiglia e dai conoscenti e dove può, soprattutto, rientrare in sé stesso, cioè centrarsi.
Nel suo caso non gli è possibile farlo da nessun altra parte.
Dopo aver io stessa sofferto di attacchi di panico, conosco benissimo le sensazioni che una persona può sviluppare in una società come quella di oggi, dove le anime più sensibili sentono a pelle la schiavitù a cui si è sottoposti.
Se poi si aggiunge una situazione personale stressante, ecco fatto, comincia l'ansia.
Allora, che cosa può fare una persona che si trova in questa situazione e soffre?
Innanzitutto, imparare a difendere i propri confini verso gli altri; gli attacchi di panico nascono da un atteggiamento di eccessivo controllo che deriva dalla dipendenza affettiva. Bisogna sviluppare l'amore per sè stessi e costruire il proprio piedistallo personale sul quale potersi appoggiare se sopraggiunge la solitudine.
Imparare a stare da soli piacevolmente significa credere in sé stessi.
Saper stare da soli vuol dire essere coraggiosi e affidarsi.
La fiducia è nemica dell'ansia, la scioglie come il sole scioglie la neve.
La saggia frase del giovane ragazzo che sta guarendo dagli attacchi di panico è il chiaro esempio di ciò che una persona nelle sue stesse condizioni può metaforicamente fare: imparare a stare solo con sé stesso, anche se ha una compagna/o, anche se ha dei figli o una famiglia.
Non bisogna mai dimenticare di coltivare l'amor proprio, la dignità, il sano egoismo. E contemporaneamente lasciarsi guidare dalla vita senza controllare troppo le situazioni, ma con coraggio mollare la presa.
Solo così sarà possibile smaltire l'oppressione dell'ambiente e guarire, ricordandosi sempre di raggiungere quel posto tranquillo in mezzo alla natura nel quale è possibile rigenerarsi: la propria anima.
domenica 17 marzo 2013
CHE COSA SONO VERAMENTE I SOGNI?
Carissimi miei lettori,
è da tempo che rifletto sul ruolo che hanno i SOGNI nella nostra vita.
Non parlo, questa volta, dei sogni ad occhi aperti, nella cui energia creatrice credo immensamente, ma parlo dell'attività onirica, cioè dei sogni che facciamo mentre dormiamo.
Il più famoso studioso dei sogni, Sigmund Freud, riteneva che le fonti dei contenuti dei sogni riguardassero dei residui di eventi esterni o interni significativi che la persona ha vissuto il giorno prima. Freud pensava anche che i sogni manifestassero i nostri desideri inconsci, inespressi perché censurati dalla nostra mente a causa della paura dei giudizi altrui.
Sulla scia di Freud, anche Osho sosteneva che i sogni rappresentino i nostri desideri non vissuti che trovano sfogo in una vita parallela, quella onirica.
Per Osho, chi sogna tanto non realizza nella quotidianità le sue fantasie perciò ha bisogno di vederle realizzate nei sogni.
Trovo che quelli di Freud e di Osho siano due pensieri molto interessanti, ma la mia esperienza a riguardo mi dice qualcos'altro.
Qualsiasi individuo che comincia una terapia floreale ha come primo effetto quello di sognare di più.
O meglio, si sogna sempre, ma le persone stressate o poco centrate non ricordano i loro sogni. I rimedi floreali, stimolando la consapevolezza individuale, danno l'opportunità di ricordarseli.
Tutto ciò è indicativo dell'importanza che può avere l'attività onirica per la nostra vita.
I sogni sono una guida inconscia, e la loro manifestazione è molto simile ai pensieri e alle visualizzazioni che emergono dalla meditazione.
Personalmente, mi succede spesso di riuscire a superare alcuni ostacoli della mia quotidianità prima nei sogni che nella veglia.
Molte persone mi raccontano di sogni stupefacenti; qualcuno sogna le risposte a delle scelte importanti che deve effettuare. Altri vedono persone scomparse, vite precedenti, o hanno delle visioni di loro stessi proiettati in futuro che poi si rivelano premonitrici.
Una donna che seguo, sogna sempre le essenze floreali di cui ha bisogno.Sono giunta alla conclusione che i sogni rappresentano un canale con il lato spirituale di noi stessi.
Probabilmente Osho non sognava perché era sempre in contatto profondo e costante con la sua guida interiore, mentre Freud aveva intuito che i sogni ci indicano la nostra vera natura.
Consiglio a chiunque di allenarsi a ricordare i sogni, poiché essi sono un aiuto importantissimo che deriva direttamente dalla nostra saggezza interiore e dalle guide spirituali che ci scortano con amore.
domenica 10 marzo 2013
MEDITAZIONE VS RUZZLE
Qualche settimana fa ho acquistato alcuni libri; è una passione, ne compro anche cinque alla volta e poi inizio a consultarne qualche pagina e ne comincio la lettura.
Il momento ideale per leggere è per me sempre la sera, a letto, prima di addormentarmi.
Lo stesso momento che utilizzo per la meditazione e che consiglio anche alle persone che, non potendo dedicare venti minuti durante il giorno a questa pratica, trovano comodo farlo una volta a letto.
Da qualche tempo, tuttavia, sto trascurando sia la lettura che la meditazione;
il mio momento di relax lo uso per giocare a Ruzzle, l'ormai famoso videogioco che consiste nello sfidare gli altri a chi trova più parole in una griglia di 16 lettere in due minuti di tempo.
Mi rendo conto che sta diventando un vizio, e che alla fine, anche se avrei la voglia di leggere o di concentrarmi sul mio respiro, dopo aver terminato le mie partite, sono così stanca che mi addormento.
La conseguenza è che trascuro abitudini molto benefiche.
Come me, e anche di più, tantissime persone occupano le loro serate e le loro pause a giocare a Ruzzle. Qualche signora si è già giustamente lamentata del fatto che il marito passa tutto il tempo libero in casa a sfidare i suoi amici a questo gioco.
Premesso che giocare non è un peccato, l'importante è che non diventi vizioso al punto di indurci a trascurare abitudini più sane, come nel mio caso, o addirittura a impedire di passare del tempo con la propria famiglia.
Ma, visto che è proprio quello che sta succedendo a tantissime persone, mi sono domandata se Ruzzle non sia l'ennesima trappola di questo sistema malato per allontanare la gente dai propri affetti e indurla a occupare del tempo che potrebbe essere speso in modo molto più proficuo e positivo, come
a leggere, a giocare con i figli, a fare l'amore con il proprio compagno/a, a chiacchierare, a dedicarsi a qualsiasi hobby.
Anche con la meditazione ci si isola, ma è un tipo di isolamento volto a migliorare sé stessi e i propri rapporti sociali, volto a entrare nelle profondità di sé, a connettersi con il proprio Io Spirituale per aprire gli occhi e usare il più possibile il proprio intuito di fronte alla scelte. E' un isolamento naturale, che avviene al massimo una volta al giorno, senza di fatto trascurare qualcuno o qualcosa di importante.
Ruzzle incanta, vizia, isola, sviluppa il lato meccanico del cervello e rende schiavi. Come se le catene e le dipendenze di cui siamo vittime non fossero già abbastanza...
Ruzzle stordisce, la meditazione risveglia.
Ruzzle è meccanico, la meditazione creativa.
Ruzzle schiavizza, la meditazione libera.
Ruzzle è piacere, la meditazione è realtà.
Le partite oggigiorno le vince Ruzzle, ma la vera sfida la vince la meditazione.
Esiste la parola "meditazione" in Ruzzle?
Vado a controllare, ma da stasera, si riprendono le buone abitudini ;-)
domenica 3 marzo 2013
SCUOLA: UNA CASTRAZIONE PER I BAMBINI
Da diverso tempo sto riflettendo sull'impostazione della scuola dell'obbligo.
Incontro molti genitori che lamentano il fatto che i propri figli sono pigri, che non riescono a concentrarsi, che sono iperattivi.
Di solito, sono bambini che oltre ad andare a scuola mattino e pomeriggio, la sera praticano diversi sport e, magari, la domenica sono impegnati in gare agonistiche riguardanti le attività che seguono.
In alternativa o in concomitanza, la sera, il sabato e la domenica ci sono i compiti per il lunedì.
Fin dalla prima elementare sono investiti di doveri (scuola e sport) e di giudizi (voti, gare sportive).
A questo punto ci si chiede: come reagirei io, adulto, se dopo il lavoro (che mi occupa già tutte le ore di luce della giornata), dovessi arrivare a casa e lavorare ancora per il giorno dopo (compiti), oppure dovessi andare al corso di danza, o agli allenamenti di calcio, o a equitazione, o a nuoto?
Penso che dopo qualche mese mi sentirei apatica e stanchissima (cosa che, peraltro, riguarda ovviamente anche noi, visto che tutto viene vissuto come un dovere e non facciamo altro che lavorare e subire giudizi).
La stanchezza, poi, non ha il tempo di essere smaltita con il riposo perché il giorno dopo devo già essere pronta per adempiere, possibilmente bene, a tutti i miei doveri.
Ecco fatto. Questa è la causa dell'iperattività dei bambini, della loro mancanza di concentrazione e della loro "pigrizia". Poveretti...
Vengono marchiati pesantemente dagli adulti che cominciano a distruggere la loro autostima e li trasformano in piccoli robot.
E al gioco quanto tempo resta?
Si deduce facilmente che a questi bambini resta molto poco tempo per giocare.
Sì, qualche ora al giorno, un pò durante la ricreazione e un pò la sera dopo che hanno fatto i compiti. Direi un pò poco.
Oltre a tutto questo, vi siete mai chiesti come avete vissuto voi la scuola?
Io, anche se ero "diligente" e ottenevo buoni voti, mi ricordo che era una noia mortale!
Gli argomenti delle lezioni sono privi di anima. Costringono a diventare tutti uguali. Tutti devono studiare la divina commedia, senza possibilità di scegliere un'alternativa basata sui propri gusti personali. Tutti devono imparare quelle noiosissime formule chimiche che, così come vengono insegnate, a meno che tutti diventino dei periti chimici, non servono a niente.
Non funziona.
La scuola dell'obbligo CASTRA le anime.
E' l'ennesima programmazione di questo sistema malato che toglie i veri valori alle persone e li rende delle macchine, dei consumatori sterili di creatività.
Il gioco serve a stimolare la creatività delle persone, e la creatività appaga e rende felici.
I bambini subiscono un trauma quando cominciano la scuola perché la scuola dell'obbligo non c'entra niente con la vita.
La scuola dell'obbligo dovrebbe lasciare più spazio al GIOCO e un pò meno allo studio.
Dovrebbe insegnare ai bambini ad AMARSI e meno a competere.
Dovrebbe inserire più materie CREATIVE e meno tecniche; dovrebbe insegnare ai bambini a conoscere le piante per curarsi;
a sviluppare la GENTILEZZA e l'educazione alla pace;
a MEDITARE;
a rispettare gli animali;
a utilizzare le risorse naturali per ridurre l'inquinamento;
a capire e conoscere le regole che governano l'universo per creare una società armoniosa.
Queste dovrebbero essere le materie di base di ogni scuola.