domenica 23 febbraio 2014
QUALI VIRUS?
Carissimi lettori di questo blog,
l'idea dell'articolo di oggi è arrivata questa mattina davanti al mar Ligure illuminato da un sole caldo e meraviglioso.
Da quando ho frequentato il corso PACHAMAMA TE HABLA tenuto dal prof. Mamani, curandero andino autore di molti best-seller, ho cominciato a coltivare un rapporto con la natura diverso da quello che avevo prima di quel momento.
Fin da piccola ho sempre creduto alle storie in cui c'era un albero che parlava con le persone, oppure dove intervenivano gli gnomi del bosco.
Crescendo, ho annullato tutte le mie percezioni in questo senso per paura di essere giudicata malamente. "Solo i pazzi credono a queste cose!" dicono i più...
Poi ho letto il libro "La profezia della curandera" e ho deciso che avrei partecipato al primo corso disponibile tenuto dal suo autore, il prof. Mamani, appunto.
Questo corso era "Pachamama te Habla".
Prima di parteciparvi ho letto anche l'altro suo best-seller "Negli occhi dello sciamano", il cui titolo originale sarebbe dovuto essere lo stesso del seminario.
Durante la lettura e poi a Vetan, sede del corso, luogo davvero magico immerso nelle montagne della Val d'Aosta, ho ricominciato a credere alle mie percezioni di bambina e ho ritrovato un nuovo rapporto con la natura.
Il prof. Mamani insegna a eliminare tutte le paure che ci hanno inculcato sugli animali e a entrare in connessione con i quattro elementi, oltre a fornire molte interessantissime spiegazioni su noi stessi, lezioni di medicina andina e di sviluppo dei nostri sensi.
Il corso "Pachamama te habla" aiuta a riscoprire la nostra natura di esseri di luce che possono contribuire a salvare il pianeta attraverso un rapporto di rispetto con Madre Natura, chiamata in Quechua (una delle principali lingue parlate in Perù) "Pachamama".
L'essere umano ha sempre vissuto in armonia con la natura senza deturparla e quest'ultima gli ha sempre dimostrato la sua immensa generosità regalandogli la pioggia quando gli serviva, abbondanti raccolti, e tutta l'immensità di cui siamo circondati.
Poi, con il consumismo e la cosiddetta "tecnologia", l'uomo ha perso questo contatto di rispetto reciproco con la natura e ha cominciato a sfruttarla senza attenzione, finendo con il farla arrabbiare come succede oggi attraverso le alluvioni, gli tsunami e i terremoti, segnali che dovrebbero servirci per capire di cambiare atteggiamento nei suoi riguardi e con noi stessi.
Così, davanti a quel mare stupendo e a un pino che ogni tanto lasciava andare i suoi semi con l'aiuto dell'aria, ho ripensato a quell'essere vivente chiamato "pianeta Terra" che è vivo e ci parla continuamente, se solo rimparassimo ad ascoltarlo.
Quando ho studiato la cellula (a 34 anni e con una consapevolezza diversa di quando ne avevo 17 e te la insegnano al liceo) ho intuito che la Terra è una enorme cellula che funziona esattamente come le cellule del nostro corpo, e che noi esseri umani siamo i virus del pianeta:
ci impossessiamo del corpo "terra" e lo invadiamo rovinando il suo equilibrio e finendo per distruggerlo, se vogliamo.
Ma, sempre volendolo, potremmo contribuire a far risplendere ancora di più questo pianeta che ci ospita, innalzando la sua carica energetica.
Può essere, allora, che i virus delle malattie, seguano lo stesso principio?
Può essere che i virus siano delle entità che fanno parte di noi così come gli esseri umani abitano la Terra, e che si comportino da distruttori o da supporto a seconda dell'energia predominante?
D'altro canto, il dr. Bach ha sempre sostenuto che i virus e i batteri non sono la causa delle malattie.
Questa è un'altra intuizione che mi è arrivata. Nessuna scienza, solo cuore.
Madre Natura ci parla...
domenica 16 febbraio 2014
IDENTIKIT DEL TIPO "HEATHER"
Buongiorno a tutti voi,
per scrivere questo nuovo post prendo spunto dai bellissimi identikit che ci fornisce la dott.ssa Gabriella Mereu sui personaggi che a noi terapeuti possono presentarsi in consulenza, ma con i quali ognuno di noi ha a che fare nel corso della vita.
Parliamo allora del più "pericoloso": il tipo HEATHER.
Innanzitutto, Heather è, per chi non lo sapesse, il fiore di Bach che si estrae dalla pianta dell'erica e che aiuta l'individuo che ha sviluppato una forte dipendenza affettiva (è il bambino bisognoso), che desidera stare al centro dell'attenzione, che parla sempre dei suoi problemi e non si preoccupa né ascolta quelli degli altri, e che spesso diventa ipocondriaco.
Per il manuale diagnostico e statistico dei disturbi psicologici, può coincidere con il disturbo narcisistico e istrionico di personalità.
Perché l'ho definito il più "pericoloso"?
Perché il tipo Heather si camuffa. Si camuffa in una persona colpita da molte sfortune, ha un fare teatrale nel raccontare i suoi vissuti e, spesso, sviluppa malattie stranissime, oppure più malattie che sembrano non avere una logica una con l'altra.
Spesso, in terapia racconta bugie.
Si preoccupa realmente per sè stesso, anzi, eccessivamente, tanto da sviluppare molti malesseri, ma sempre lo fa con l'unico scopo di attirare l'attenzione degli altri.
Questo scopo, sia chiaro, non è sempre conscio nella persona, ma può anche non essere praticato di proposito (anche se succede più raramente).
In ogni caso, non trasmette mai la sensazione di essere veramente preoccupato per il suo malessere, anzi, ne appare compiaciuto.
E' molto difficile aiutare questa tipologia di persone, visto che loro stessi sono i primi che non vogliono guarire e che quindi non seguono seriamente la terapia, non ascoltano il terapeuta, non sono interessati a creare con lui una collaborazione e lo usano come usano ogni persona che li circonda per i propri scopi.
Infatti, il tipo Heather si può riconoscere benissimo anche al di fuori di un contesto terapeutico; tutti noi abbiamo a che fare con uno di loro ogni tanto. Sono i famosi vampiri energetici, spesso logorroici, anaffettivi e portatori di cattive notizie.
Imparare a riconoscersi e a riconoscerli aiuta moltissimo loro stessi e chi ci ha a che fare.
E' il primo passo per cambiare l'energia della persona e favorire la sua guarigione nel caso di malattie, oltre che per migliorare i rapporti tra lui e gli altri.
Per beneficiare dell'aiuto del rimedio Heather non è comunque necessario dover corrispondere esattamente al profilo del narcisista o del logorroico, ma basta sentirsi spesso soli, oppure notare se una certa malattia crea dipendenza verso gli altri.
Penso che un pò tutti necessitiamo di Heather perché pochi di noi sono stati amati totalmente e incondizionatamente; un pò perché i genitori sono costretti a passare la maggior parte della giornata al lavoro e pochissimo tempo con i figli; un pò perché poi si forma una catena: un genitore che ha ricevuto lui stesso poco affetto, difficilmente potrà trasmetterne ai figli.
Di solito, è uno stato emozionale che sviluppano di più gli uomini perché vengono viziati dalle loro mamme e chiedono lo stesso trattamento dalle loro mogli o compagne. Restano nella posizione del "bambino bisognoso".
Ciò non toglie che molte donne tendano a rinforzare questo atteggiamento perché abituate e educate a "sacrificarsi" per gli altri.
Se vi sentite offesi da questo articolo, molto probabilmente avete bisogno di Heather ;-)
Mentre, se riconoscete di avere gli atteggiamenti descritti, vorrà dire che sarò riuscita a raggiungere il mio scopo:
aiutare le persone a PRENDERE CONSAPEVOLEZZA per MIGLIORARSI.
domenica 9 febbraio 2014
SCONNESSIONE: LA MALATTIA DELLE PECORE NERE
Ciao a tutti e ben trovati su questo blog!
Oggi parlo di un malessere che colpisce una piccola parte della popolazione mondiale.
Parlo di chi si sente tagliato fuori dalla maggior parte dei discorsi nelle situazioni sociali e che si sente incompreso finendo per isolarsi.
In realtà, lo stato d'animo di cui tratto, porta a un isolamento che viene in parte ricercato da questa piccola parte di persone e in parte procurato dal gruppo.
Di solito, sono persone che hanno raggiunto un buon grado di consapevolezza della realtà circostante, che si lasciano influenzare ben poco dal pensiero di massa e che sanno il fatto loro.
Il problema è che, quando si trovano a confrontarsi con un gruppo di persone a un grado di consapevolezza meno sviluppato del loro, non riescono a esprimere le proprie idee perché non si sentono capite e verrebbero derise.
La sensazione di "sconnessione" è la stessa che provano i bambini indaco costretti dalla scuola a imparare nozioni che loro trovano superate.
La causa del distacco percepito da questa, ancor piccola, parte di popolazione di "sconnessi" è la condizione di cecità e limitazione che predomina ancora in questa società.
Quando questa piccola parte di persone "sconnesse" dalla massa si trova a confrontarsi con i propri "simili", allora prova un senso di accoglienza e libertà d'espressione. E' come quando si è in un paese straniero di cui non si conosce la lingua, ci si sente bloccati nel farsi capire, e poi si ritorna a casa e finalmente si può parlare la propria lingua.
Il mio amico dice che, in realtà, lui percepisce una sconnessione "orizzontale" (cioè con le persone), ma una grande connessione "verticale" (cioè con il divino). Quasi una forma di autismo in alcuni casi.
Che cosa possono fare, allora, gli "sconnessi" in questione per superare questa sensazione di distacco dalla massa e di conseguente isolamento?
Per fortuna, la natura pensa davvero a tutto e, anche in questi casi, troviamo un'essenza floreale che aiuta a superare il malessere e il blocco espressivo:
WATER VIOLET.
Water Violet consente di trovare la forma più adatta di comunicare le proprie idee, anche se ancora lontane dall'opinione dei più, sollecitando negli altri il confronto e l'apertura verso il nuovo.
Siamo animali sociali, non siamo nati per vivere isolati, ma abbiamo bisogno di CONDIVIDERE, o "connetterci"...
Sarà grazie a questa piccola parte di persone se l'umanità progredirà, così come è sempre stato nei secoli.
Mi immagino che cosa può aver provato uno "sconnesso" come Galileo...per fortuna non si è isolato!
domenica 2 febbraio 2014
L'ENERGIA DELL'INTENZIONE
Carissimi,
come state?
Finalmente ho un pò di tempo per trasmettervi alcune delle riflessioni che scaturiscono da un lavoro quotidiano di studio sull'anima umana e su come questa reagisce agli stimoli energetici che provengono dalla terapia floreale.
Inutile dire che per me osservare i comportamenti dell'essere umano è una ricarica energetica immensa che mi fa innamorare ogni giorno di più della professione meravigliosa che svolgo.
In questa osservazione ho potuto verificare quanto l'INTENZIONE sia una fonte terapeutica potentissima.
L'INTENZIONE fa sì che una persona migliori la propria vita, che guarisca, che cambi lavoro, che diventi genitore, che migliori la sua situazione economica.
Con la giusta INTENZIONE una mamma può aiutare il figlio a guarire, anche.
Mi spiego meglio: ho potuto notare che, nel caso di una mamma che vuole curare il figlio in modo naturale, se questa non crede nell'efficacia della cura, può intralciarne l'esito positivo. Non sempre, ma a volte succede.
Allo stesso modo, vedo mamme convinte dell'efficacia positiva del rimedio naturale i cui figli sono sani come pesci.
Ciò dimostra che l'effetto placebo ha una suo potere e che questo potere è insito in ognuno di noi: siamo esseri di luce dotati di un'immensa capacità di auto-guarigione e miglioramento della propria vita.
Qualsiasi aiuto acquista forza in base a quanta glie ne conferiamo.
Questo non vuol dire che i prodotti floriterapici, fitoterapici o omeopatici non siano efficaci (ve lo dice una che quando ha provato i fiori di Bach per la prima volta era più scettica di San Tommaso, ma che ha dovuto ricredersi alla svelta!), ma solo che l'INTENZIONE che ci mettiamo nell'intraprendere un'azione di qualsiasi tipo, conta tantissimo.
Vedo persone che nel momento in cui dichiarano a sè stesse l'INTENZIONE di migliorare un loro atteggiamento, è come se dessero il via libera ai fiori di fare il loro dovere al meglio.
Questa è un'altra prova importante, e cioè che i rimedi floreali non agiscono come un farmaco forzando la chimica organica a prendere certe strade (e noi sappiamo quanto le forzature facciano danni...), ma che sono un AIUTO dolce e naturale che, rispettando i tempi della persona, stimolano le sue doti innate ad avere la meglio sui difetti alla base del malessere psico-fisico.
L'INTENZIONE è una preghiera.
Nel momento in cui viene espressa, scatena una serie di reazioni invisibili che porteranno a esaudire il desiderio richiesto.
Lo scopo di questo articolo qual è?
Spronarvi a credere in voi stessi sopra ogni cosa, e in un collegamento energetico con il Divino (che può chiamarsi Dio, Buddha, Allah, universo, angelo, eccetera...come preferite).
Ultimamente ho capito una cosa, che questo Divino desidera fare il suo interesse, così come ognuno di noi giustamente tira l'acqua al proprio mulino senza nuocere agli altri.
Perciò, nel momento in cui dichiarate a voi stessi, meglio se a voce alta, una vostra INTENZIONE a migliorarvi, automaticamente si attivano una serie di forze che vi aiuteranno ad arrivare all'obiettivo.
E noi sappiamo quanto l'essere intenzionati a migliorare e ad amare sè stessi porti a guarire molte malattie.
Questo concetto è stato sicuramente spiegato meglio dal grande W. Goethe che scrisse così:
"C'è una verità elementare, la cui ignoranza uccide innumerevoli idee e splendidi piani: nel momento in cui uno si impegna a fondo, anche la provvidenza allora si muove.
Infinite cose accadono per aiutarlo, cose che altrimenti mai sarebbero avvenute...
Qualunque cosa tu possa fare, o sognare di poter fare, incominciala.
L'audacia ha in sè genio, potere, magia. Incomincia adesso".